NON MI UCCIDERE - Vita e morte tra adolescenza ed eta' adulta
Si punta sui giovani, si punta sulle piattaforme. un passo notevole verso un cinema che cerca di conquistare il pubblico attraverso un progetto e qualche buona idea. Certo, "
Non mi Uccidere" somiglia molto a
Twilight, navigando tra la vita reale e quel mondo fantastico e soprannaturale che piace molto agli adolescenti in piena fase di viaggio verso l'ignoto e di rifiuto per il vecchio (la famiglia).
Andrea De Sica dirige bene una storia di mai morti, belli e dannatamente empatici e di cacciatori senza scrupoli (i Benadanti), brutti anonimi ottusi e servi del sistema. All’emozione del primo amore si mescola l’azione e lo splatter che si generano via via che la fuga prende corpo e la coscienza della propria nuova essenza si fa strada senza sconti.
Tra sangue sparatorie e combattimenti la protagonista comincia a conoscere la vita e i “grandi”, toccando con mano i veri problemi che fino a quel momento sembravano solo chiacchiere casalinghe.
Alice Pagani è Mirta, protagonista assoluta che trascina con il suo sguardo l’attenzione su di sé e sulla sua sorte, lasciando in secondo piano il quadro generale che tra sfocature e semplificazioni (ma anche la grande somiglianza con la saga americana di vampiri e licantropi), sembra meno interessante del suo stesso destino. Anche alcuni personaggi secondari, la madre di Mirta e l'amico Ago, ma forse in funzione di un progetto più ampio di serialità o di sequel.
Ce la farà Mirta a “sopravvivere”? Riuscirà a superare la trasformazione da adolescente ad adulta? Il filo che la tiene sulla terra è sottile ma combattere giorno dopo giorno sembra proprio il destino suo e di tutti i giovani che cambiano.
14/04/2021, 01:00
Stefano Amadio