Il meglio del cinema d'animazione, nazionale ed estero, elegge Sassari, dal 3 all'8 dicembre, come sua nuova capitale grazie alla sedicesima edizione del Sardinia Film Festival. La kermesse, quest'anno in programma al cinema Cityplex Moderno, a ingresso libero ma con obbligo di green pass, si riscopre per la prima volta tutta animation, rinnovata anche nella direzione artistica, siglata dallo sceneggiatore e giornalista romano Luca Raffaelli, uno dei massimi esperti in Italia e non del fumetto e dell'animazione.
A promuovere il nuovo corso è il Cineclub Sassari e Carlo Dessì, che rimangono gli organizzatori della rassegna, stavolta presieduta da Cristian Jezdic, produttore d’animazione e fondatore della BeQ entertainment, nonché vicepresidente di Cartoon Italia, l'associazione nazionale dei produttori d'animazione. Variegato e di grande qualità il cartellone della sei giorni, reso possibile dal sostegno dell'Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna e la Edison, e dalla collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, AnimaYo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.
In arrivo come ospiti molti big dell'animazione, dello schermo e del web quali Manfredo Manfredi, Nicola Piovesan, Nieto, Angela Conigliaro, Marino Guarnieri – autore del suggestivo manifesto del Festival – Alessandro Rak, Astutillo Smeriglia, Andrea Lorenzon di Cartoni Morti.
Grazie anche all’imprescindibile supporto della Film Commission e del progetto NAS, nel fitto calendario del Sardinia Film Festival ci saranno proiezioni lungo l'intero arco della giornata, nella formula dell'“happening continuo” come la definisce Raffaelli. Spazio ai film per bambini, alle presentazioni di libri, agli omaggi dedicati ai geni del settore, ai sogni sardi e alle tante creazioni d'arte filmica, attraversate da un'ampia varietà di generi, dal fantasy all'horror al realismo crudo, e tematiche, dall'ecologia all'eros alla politica, inclusi gli aspetti di più stretta attualità come la vita al tempo della pandemia, la violenza sulle donne o l'emergenza migranti.
Venerdì 3 novembre, l’inaugurazione del festival si terrà alle 21 nelle sale del Cityplex, accogliendo la proiezione di quattro corti del cineasta colombiano Nieto, realizzati tra il 2007 e il 2021, seguiti da “Dedalo” di Manfredo Manfredi, candidato nel 1975 all'Oscar per il miglior cortometraggio d'animazione. Al SFF, il maestro palermitano presenterà anche il suo ultimo cortometraggio, “Lo spirito della notte”, segnando così il ritorno al mondo dell'animazione dopo vent'anni di assenza. Alle 22 divertimento e dissacrazione col fenomeno web dei Cartoni morti di Andrea Lorenzon e, in chiusura, Matteo Valenti presenta assieme a Carla Rezza il suo documentario “Lele, il magico mondo di Emanuele Luzzati”, omaggio al geniale scenografo, animatore e illustratore italiano, scomparso nel 2007.
Come ogni anno, il concorso rappresenta l'evento clou: ottanta le opere selezionate da ogni parte del globo tra le 1200 pervenute, di cui ben trentasei sono opere prime e trentaquattro sono provenienti da scuole di cinema. A suggellare l'alto pregio dell'offerta una giuria d'eccezione, capitanata da Roberto Perpignani, maestro indiscusso del montaggio cinematografico, e composta da artisti, illustratori, fumettisti, in una trasversalità anche anagrafica: “Una giuria di tutte le età – dichiara Raffaelli –con personaggi antitetici, che rispecchia la varietà di proposte del programma e, mi auguro, anche quella del pubblico. L'obiettivo è creare una comunità e far sì che il festival diventi una forma di felicità collettiva”.
Dieci i riconoscimenti previsti: oltre al Gran Premio Sardinia Film Festival e al Premio Fabrizio Bellocchio per il contenuto sociale, sette sono dedicati a grandi maestri del cinema d’animazione italiano: Premio Bruno Bozzetto per il film dalla parte della Natura e degli Animali; Premio Osvaldo Cavandoli per il one-man-film; Premio Giulio Gianini per l’originalità; Premio Manfredo Manfredi per il film che dà spazio al dubbio; Premio Guido Manuli per la forza comica; Premio Fusako Yusaki per il film che ama la sintesi; Premio Pino Zac per il film ribelle. A questi si aggiunge la Giuria studenti, coordinata dal docente Stefano Sole e formata da ottanta ragazzi provenienti da quattro licei e istituti, Castelvì, Figari e Pellegrini di Sassari e Gramsci di Olbia, diretti rispettivamente da Gianfranco Strinna, Mariano Muggianu, Paolo Acone ed Elisa Mantovani.
Il Sardinia Film Festival si prepara al debutto cogliendo l'atmosfera elettrizzante che contrassegna, negli ultimi tempi, l'animazione e augura, come afferma il suo presidente, Cristian Jezdic, di diventare “una piattaforma di lancio e di grandissima visibilità per tutti i produttori e gli autori italiani e non, che vedranno promosse le proprie capacità a livello nazionale e globale”.
“Il SFF – conferma il direttore artistico – vuole essere una congiuntura energetica per tutti quelli che lavorano con la creatività, con le invenzioni, un detonatore di nuove creazioni attraverso l’incontro, la visione delle opere e il confronto. Il cinema d’animazione di oggi è davvero un punto d’intersezione di tutte la arti, dal fumetto al videogioco, dalla pittura alla scultura al cinema dal vero. Per questo chiamiamo a raccolta a Sassari tutti gli artisti sardi in primo luogo e tutti gli artisti del mondo, non solo di cinema”.
La Regione Sardegna dal canto suo riconosce nel cinema un importane volano occupazionale ed economico per il territorio. Nelle parole dell’assessore Andrea Biancareddu, “lo sviluppo esponenziale della filiera audiovisiva isolana sta dando risultati importanti nei festival e mercati nazionali e internazionali. Il mondo dell’animazione è uno dei più efficaci strumenti di valorizzazione della nostra lingua, della nostra storia e delle narrazioni delle Nostre comunità. Intendiamo incrementare nuove risorse per formare nuovi talenti, consolidare la rete isolana dei festival e alimentare nuove opere e progetti innovativi. In sinergia con la Sardegna Film Commission stiamo consolidando gli Stati Generali del cinema così da mappare con regolarità le trasformazioni del comparto e ascoltare le esigenze dei diversi attori della filiera”.