Note di regia de "La Scelta"
È possibile essere dei militanti, fare politica, senza riprodurre nella lotta quegli stessi meccanismi ai quali ci si oppone? In questi dieci anni di lavorazione del film abbiamo vissuto nel movimento notav in una forte consonanza ideale con esso. Che cosa permette a questo movimento di continuare ad esistere nonostante la repressione dello Stato nelle sue molteplici forme? Il film fa emergere una soggettività che da senso a cosa significhi fare politica. Come racconta Davide Grasso, uno dei protagonisti, chi lotta sta cercando di affermare l’importanza di restare umani, affinché “due o tre persone possano fare qualcosa assieme soltanto sulla base della loro libera scelta, senza un obbligo o un guadagno individuale”. Tutti noi siamo stati abituati a delegare ad altri le scelte di fondo delle nostre vite. Raccontare la lotta No TAV per noi ha significato capovolgere questo assunto, partire dalle responsabilità che ciascun individuo si assume verso se stesso.