Sinossi *: Giuseppe, malato di Alzheimer ad uno stadio avanzato, è ricoverato in una clinica. Questo è il racconto di una sua giornata, della sua routine, della sua realtà sempre uguale a se stessa, di ogni cosa vissuta sempre come fosse la prima volta.Come ogni mattina un' infermiera entra nella stanza di Giuseppe per svegliarlo, ma quel giorno Giuseppe ha già gli occhi aperti, ansima, agitato da un inquietante incubo. Così comincia la sua giornata. In mensa, Giuseppe è seduto e gli si avvicina Anna, sua moglie, ma lui non la riconosce. La comunicazione si sviluppa solo attraverso il sentire e le emozioni, poco spazio hanno le parole di Anna, che non riescono a penetrate in quel mondo in cui Giuseppe è rinchiuso.
Giulia, la figlia di Giuseppe, mettendo da parte il suo dolore, riesce ad entrare in quel mondo. Lo fa attraverso la musica ed un vecchio diario, dove Giuseppe scriveva le sue cose. Sfogliando il diario il morbo prende forma. Più le pagine scorrono e più la scrittura si fa incerta, disordinata, più rada, fino a diventare incomprensibile. In fondo, le pagine bianche segnano il punto di non ritorno. Padre e figlia si guardano negli occhi perdendosi l'uno nell'altra. L'ultima pagina, prima del vuoto, nasconde l’ultimo messaggio di Giuseppe.