Nata a Nottingham nel 1977, l’attriceSamantha Morton ottiene già da giovanissima una certa notorietà, candidandosi sin dalla fine degli anni ‘90 come una delle più promettenti attrici inglesi della sua generazione. Dopo una precoce carriera come attrice televisiva che la vede partecipare in numerose produzioni inglesi quali la serie televisiva Band of Gold e i film tvCracker (1994), Emma (1996) e Jane Eyre (1997), Samantha Morton fa il suo esordio come attrice cinematograficacon Under the Skin – A fior di pelle (...visualizza tutto(1997) di Carine Adler, ottenendo il plauso della critica per il ritratto lancinante di una giovane donna in crisi che, a seguito della morte per malattia della madre, si abbandona a comportamenti autodistruttivi. Il film è presentato alla 54. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione British Renaissance. L’anno successivo appare inThe Last Yellow (1999) nel ruolo della ragazza di un truffatore e in Dreaming of Joseph Lees (1999) in cui interpreta il ruolo di una giovane donna da sempre attratta dal cugino Joseph, interpretato da Rubert Graves. A cominciare dal 1999, il nome di Samantha Morton diventa sempre più popolare presso il pubblico americano, grazie soprattutto a due ruoli da protagonista: inJesus’ Son (1999), film in concorso alla 56. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, interpreta il ruolo di Michelle, bella tossicomane corteggiata da un giovane sbandato. InAccordi e disaccordi di Woody Allen, Morton si cala con grande immedesimazione nei panni di una donna muta, protagonista di una complicata relazione amorosa con Emmet Ray, leggendario chitarrista jazz interpretato da Sean Penn. Il film è presentato Fuori Concorso alla 56. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1999). Questa interpretazione le vale la nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista. L’inaspettata visibilità non le impedisce di rimettersi subito al lavoro, recitando in Pandemonium (2000) di Julian Temple e in Eden (2001) di Amos Gitai, film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia nel 2001. Steven Spielberg la vuole nel cast diMinority Report (2002), dove veste i panni di Agatha, uno dei tre precog, individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione. Nel 2002 recita come protagonista inMorvern Callar, della regista scozzese Lynne Ramsay, adattamento del romanzo di culto di Alan Warner. Nello stesso anno è ancora protagonista nel filmIn America – Il sogno che non c’era, l’acclamato ritratto di vita vissuta di una famiglia irlandese a New York, girato da Jim Sheridan. Per questo ruolo la Morton ha ricevuto la sua seconda nomination agli Oscar, questa volta come miglior attrice protagonista. Nel 2004 recita a fianco di Tim Robbins in Codice 46 di Michael Winterbottom, film in concorso alla 60. Mostra del cinema di Venezia. Torna a Venezia anche l’anno successivo, come attrice nel filmL’amore fatale (2004), per la regia di Roger Michell, presentato nella sezione Venezia 61 Mezzanotte. Nel 2005 ha recitato inRiver Queen di Vincent Ward e in The Libertine di Laurence Dunmore. Nel 2006 è Myra Hindley nel film televisivoLongford di Tom Hooper, ruolo grazie al quale ottiene una candidatura ai BAFTA Awards come miglior attrice non protagonista, nonché il Golden Globe come miglior attrice non protagonista di una serie televisiva. Nel 2007 interpreta una sosia di Marilyn Monroe che socializza con un imitatore di Michael Jackson nel film Mister Lonely di Harmony Korine, presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes (2007). Nello stesso anno è Deborah Woodruff, la moglie di Ian Curtis, nel biopic dedicato al leader del gruppo musicale Joy Division. Dopo essere stata Maria Stuarda nel filmElizabeth: The Golden Age (2007) a fianco di Cate Blanchett, nel 2008 Samantha Morton appare inSynecdoche, New York, l’atteso esordio alla regia di Charlie Kaufman. È una vedova di guerra inOltre le regole - The Messenger (2009), film diretto da Oren Moverman e presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2009 e successivamente in concorso alla 59ª edizione del Festival di Berlino, dove si è aggiudicato l'Orso d'Argento per la miglior sceneggiatura. Nel 2009 ha debuttato dietro la macchina da presa con The Unloved, da lei scritto, diretto e prodotto e trasmesso su Channel4 e vincitore del Bafta come miglior film drammatico. Nel 2012 è nel cast di John Carter, il film Disney diretto da Andrew Stanton, e diCosmopolis, l’adattamento cinematografico del libro di DeLillo firmato da David Cronenberg, presentato in Concorso al 65. Festival di Cannes. Ha da poco finito di girare Decoding Annie Parker debutto alla regia del direttore della fotografia Steven Bernstein ed è attualmente impegnata sul set del nuovo film di Spike Jonzescritto da Charlie Kaufman.