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TGLFF30 - TORRI CHECCHE E TORTELLINI a TorinoSinossi *: "
Torri, Checche e Tortellini" ci narra la storia dell’insediamento del movimento omosessuale nel primo circolo pubblico che l’Italia osò concedere in anni difficilissimi ad una comunità che cominciava una marcia di visibilità mai più arrestata. E lo fa con lo spirito della ricostruzione di un racconto che è al contempo testimonianza sociale e riflessione politica, intervistando i protagonisti di quel momento, politici come Walter Vitali o Sandra Soster, all’epoca assessori alla Cultura e ai Giovani della città, accanto ai primi presidenti del circolo 28 giugno che ebbe in gestione la struttura, Marco Barbieri, Beppe Ramina, Diego Scudiero, giornalisti come Domenico Del Prete, intellettuali come Stefano Casi, che fondò il primo Centro di Documentazione Omosessuale in Italia proprio al Cassero di Porta Saragozza e i tanti attivisti che attraverso una sovversiva attività culturale, guidata da un portentoso direttore artistico a tutti noto come la Cesarina, al secolo Stefano Casagrande, diedero vita ad una stagione senza precedenti che fece diventare Bologna anche una meta ambitissima dagli omosessuali di ogni parte d’Italia. Proprio con le attività culturali vennero fuori talenti come Alessandro Fullin, oggi mattatore televisivo e scrittore molto conosciuto e apprezzato o Valérie Taccarelli, la trans che ispirò il celebre brano Alexander Platz di Franco Battiato e Alfredo Cohen, anche loro protagonisti del film. Su tutto il desiderio di mettere a fuoco testimonianze straordinarie, come una lettera su Bologna di Mario Mieli, grande ideologo del primo movimento omosessuale italiano morto suicida nel 1985, le cui parole tornano interpretate da Eva Robin’s, o la toccante attualizzazione a cui si è prestato uno scrittore come Marcello Fois nel rileggere un fondo pubblicato da Roberto Roversi su L’Unità in quel fatidico 1982.