Sinossi *: È il 23 novembre 1967 quando un giovane critico d’arte genovese, Germano Celant, pubblica sulla rivista Flash art il manifesto “Arte Povera, appunti per una guerriglia”, profondamente critico verso il processo consumistico che ha reso l’artista un mero produttore di oggetti; Celant chiama a raccolta gli artisti che vogliono invece prediligere il processo al prodotto, utilizzare materiali prima esclusi dal processo artistico, puntare all’essenzialità. È un movimento che guarda filosoficamente al teatro povero di Grotowski, ma che Celant sviluppa insieme agli artisti con i quali dialoga, sperimenta, organizza le mostre, influenzando in maniera profonda lo sviluppo dell’arte contemporanea in Italia e all’estero.
Il documentario ne ripercorre la nascita attraverso il racconto di artisti, galleristi e critici: Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Pier Paolo Calzolari, Giovanni Anselmo, Michelle Coudray, Lia Rumma, Antonio Tucci Russo, Fabio Sargentini, Carolyn Christov-Bakargiev, Beatrice Merz, Silvia Fabro, Paolo Mussat Sartor, Gianfranco Benedetti e Giorgio Colombo sono gli artisti che hanno fatto parte del movimento, i galleristi che ne hanno curato le mostre, i fotografi che hanno immortalato le loro opere, i familiari che hanno condiviso la loro vita. Tutti ricordano con orgoglio di aver fatto parte di un movimento artistico libero, che ancora oggi possiede una forza dirompente che travalica i confini nazionali e che si è nutrito di rapporti interpersonali, del desiderio di aprire nuovi orizzonti, di gallerie pensate e gestite come luoghi di incontro e confronto.