Sinossi *: Siamo entrati in casa d’altri col timore di disturbare. Non volevamo invadere un territorio ferito con l’occhio della curiosità fine a se stessa. I cittadini di Amatrice, i pochi rimasti, ci hanno aperto la porta, ci hanno accolto senza lacrime, ci hanno offerto ospitalità e affetto. A un anno di distanza dal terremoto, il dolore si sta acquietando, si pensa a ricostruire. Le macerie però non sono state rimosse, ci vuole tempo, dicono. E il futuro, forse, è ancora lontano.