Sinossi *:
Lo storico filmato del concerto di Fabrizio De André con la PFM, recentemente ritrovato dopo essere stato custodito per oltre 40 anni dal regista Piero Frattari che partecipò alla realizzazione delle riprese, diventa un docufilm diretto da Walter Veltroni, realizzato da Except, dedicato appunto a quella indimenticabile pagina della storia della musica italiana. Dopo un lungo periodo di ricerca con il supporto di Franz Di Cioccio, il nastro che si credeva perduto per sempre è stato rintracciato e grazie al regista Piero Frattari, che lo ha salvato e conservato nel corso dei decenni, è stato possibile restaurarlo.

“Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato” ricostruisce quell’epoca indimenticabile che ha segnato un momento storico - l’irripetibile sodalizio artistico tra uno dei più grandi artisti italiani di sempre e la rock band italiana più conosciuta al mondo - partendo soprattutto dalla ritrovata registrazione video completa del concerto di Genova del 3 gennaio 1979, un documento straordinario visto che si tratta delle uniche immagini di quell’incredibile tournée. 

“Strana la vita, non finisce mai di riservarti sorprese - commenta Dori Ghezzi - Per fortuna, come in questo caso, si tratta di una sorpresa davvero bella. Sono anch’io molto curiosa ed emozionata di rivedere quello storico concerto. Se ci penso mi sento già riproiettata in quei momenti travolgentemente belli, di 40 anni fa”. E Franz Di Cioccio della PFM aggiunge “Che bello ritrovare Fabrizio sul palco con noi... vedere il film del concerto sarà come riabbracciarlo. Un grande amico che ha sempre raccontato gli uomini e le donne senza dare ‘buoni consigli’.”  

Il filmato restaurato del concerto sarà il fulcro del docufilm; le immagini saranno raccontate dai protagonisti di quell’avventura straordinaria - Dori Ghezzi, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida, Flavio Premoli, David Riondino, Piero Frattari, Guido Harari – che rievocheranno l’atmosfera di quel giorno, le emozioni provate, il dietro le quinte e la magia di un’esperienza mai più replicata. 

Solo nel 1975 Fabrizio De André decise di esibirsi in pubblico, in locali e palasport, eseguendo il suo repertorio quasi ed esclusivamente nella versione originale. Nel 1978 la PFM lo convinse a fare un tour insieme lungo tutto lo stivale e ad arrangiare i suoi brani in chiave rock. Un’unione artistica unica nella storia, un legame nato ai tempi della registrazione in studio dell'album "La buona novella", un'amicizia che porta Fabrizio e PFM a rincontrarsi nel tempo, come in occasione di un concerto estivo della band a Nuoro proprio nell’agosto del 1978.

Fu così che De André tornò nella sua città per quel concerto rimasto nel cuore di tutti e che cambiò per sempre la storia della musica italiana. “Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato” sarà un viaggio nella memoria ma anche un viaggio emozionale nel quale si ricercano le suggestioni di un’epoca unica della storia del nostro paese, segnata da eventi drammatici, un’epoca di grandi trasformazioni sociali e fermenti ideologici, e di tantissima energia creativa che proprio nella musica trovò l’espressione più dirompente e innovativa. 

Walter Veltroni, chiamato a realizzare il docufilm, non ha potuto che accettare l’invito, emozionato dalle immagini uniche ritrovate dopo 40 anni: “È un documento inedito di grande valore musicale e culturale, sottratto alla distruzione, che mostreremo integralmente. Attraverso le interviste dei protagonisti gli spettatori viaggeranno nel tempo e nello spazio, fino alle porte del padiglione C della Fiera di Genova, quel 3 gennaio del 1979”.

Mentre si avvicina l’ottantesimo anniversario dalla nascita di Fabrizio De André (1940-1999) diverse generazioni di appassionati possono così ritrovarsi nelle sale per assistere a un concerto di Fabrizio De André e PFM.

NOTIZIE 'Fabrizio De Andre' e PFM. Il Concerto Ritrovato'



Note:
FORMAZIONE SUL PALCO
- Chitarra acustica/ Armonica/ Voce: Fabrizio De André
- Batteria/ Percussioni/ Marimba/ Crotali: Franz Di Cioccio
- Basso Elettrico e Acustico: Patrick Djivas
- Chitarra Elettrica/ Chitarre Acustiche sei e dodici corde/ Voce: Franco Mussida
- Violino/ Percussioni/ Voce/ Chitarra dodici corde: Lucio Fabbri
- Piano Yamaha/ Micro e Mini Moog/ Elka Strings/ Voce/ Fisarmonica/ Chitarra Dodici Corde: Flavio Premoli
- Piano Fender Rhodes/ Polymoog/ Minimoog/ Chitarra Acustica/ Voce/ Percussioni: Roberto Colombo
Supporter: David Riondino

AUDIO - Paolo Piccardo e Lorenzo Cazzaniga
Il restauro del concerto è stato affidato a Lorenzo Cazzaniga e Paolo Piccardo che sono tra i pochi che posseggono l'insieme di esperienze essenziali per una sfida di questo genere. La conoscenza di tutti gli aspetti di produzione e post-produzione nell’ambito musicale, cinematografico e del restauro sonoro, ha reso possibile il recupero e la presentazione di un programma godibile che sfrutti tutte le potenzialità dell’ambiente di ascolto 5.1 cinematografico, conservandone minuziosamente ogni aspetto di originalità storica della performance musicale, della tecnica, del luogo e del pubblico del concerto del 1979. La traccia audio pervenuta è stata incisa direttamente sulle piste analogiche di un video registratore Sony U-Matic collegato direttamente alla console del concerto, contenendo tendenzialmente un mixaggio monofonico, come normalmente accade per gli spettacoli dal vivo nei quali il mix del front of house, cioè quello che si realizza per la fruizione del concerto in loco, è mono per permettere la fruibilità di tutti gli elementi musicali agli spettatori disposti in tutte le posizioni rispetto al fronte del palco. Dopo una prima operazione di restauro del materiale e di ottimizzazione dinamica e tonale, si è proceduto alla creazione di un fronte stereofonico mediante la riproduzione della traccia audio così processata attraverso un impianto P.A., tipicamente utilizzato per la diffusione sonora live, appositamente montato in uno spazio, un hangar, simile a quello nel quale si era tenuto l’evento originale. Il risultato di questo processo è stato acquisito mediante l’utilizzo di un apposito sistema multicanale di microfoni, come normalmente accade nelle registrazioni degli spettacoli live. La banda delle basse frequenze, quasi inesistente nell’ incisione di partenza, è stata ottimizzata e ricreata mediante un simile processo, grazie all’utilizzo di sistemi subwoofer. La parte delle basse frequenze, appositamente processata brano per brano con controlli dinamici, tonali e con generatori di sub armoniche, è stata riprodotta da sistemi di subwoofer che interagendo con lo spazio ha permesso la generazione di un campo sonoro gradevole e realistico. L’utilizzo di prototipi software Custom non in commercio in nostro possesso, per i quali ringraziamo la startup Yalp, hanno permesso l’estrazione di alcuni elementi dal program musicale, purtroppo a noi arrivato mixato, al fine di rifinirne la parte tonale. Alcuni brani, risultanti completamente distorti nella registrazione originale, hanno subito trattamenti più intensivi di restauro e, nei casi peggiori, si è ricorsi all’estrazione dei singoli strumenti ed al trattamento separato di questi. Successivamente sono stati re-mixati tra loro mantenendo il più possibile gli equilibri simili al missato originale. Dall’acquisizione multicanale e mediante l’utilizzo di tecniche di estrazione che sfruttano in maniera dinamica le differenze tonali e di fase tra gli elementi contenuti nel program musicale è stato quindi possibile ottenere un fronte sonoro LCR. L’obbiettivo nella creazione del fronte è stato quello di mantenere allo stesso tempo la gradevole apertura di un fronte stereofonico e un solido canale centrale, particolarmente importante nell’ascolto cinematografico per mantenere coerenza tra le immagini e la provenienza dei suoni più importanti del mix, come il canto e più in generale la voce. Per la realizzazione dell’ambiente sonoro essenziale per rendere l’effetto di immersione che l’ascolto cinematografico 5.1 consente, sono stati creati appositi impulsi mediante tecnica a convoluzione, recandosi sul posto dove si è tenuto il concerto originale, il padiglione C della fiera di Genova, per la profilazione acustica dell’ambiente. Questi impulsi, che di fatto catturano l’impronta acustica dello spazio, sono stati adeguatamente manipolati per simulare l’aberrazione dovuta alla presenza del pubblico del concerto. Questi, unitamente all’utilizzo di ambienti sintetici coerenti, simulano fedelmente l’interazione della diffusione sonora originale con l'ambiente nel quale è avvenuto l'evento. A questo fronte sonoro, composto da echi, riverberi e delay, è stata aggiunta la minuziosa ricostruzione delle interazioni del pubblico sulla base di ciò che si è percepito dalla registrazione originale, risultando in una esperienza molto simile a quella che deve aver goduto lo spettatore dell’epoca.

Riprese VIDEO Piero Frattari e RESTAURO Matteo Ricchetti
La telecamera utilizzata durante le riprese del concerto era una Sony monotubo Trinicon DXC 1600 e la registrazione è stata fatta su un Sony Umatic VO-2850. Per quanto riguarda il restauro come lettore abbiamo utilizzato un Sony VO-5850 restaurato e modificato, con uscite Luminanza e crominanza separata, evitando quindi la strozzatura del videocomposito. Per la catena software utilizzata, abbiamo utilizzato uno script SW di pre-processing e deinterlace basato su algoritmi di motion compensation e denoise. Per la color correction finale è stato usato DaVinci Resolve. L'upscale in Full-HD è stato fatto con Edius di Grass Valley.

Archivio fotografie
Le fotografie sono tratte dal libro "Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock" a cura di Guido Harari e Franz Di Cioccio, edito da Chiarelettere
Fotografie di: Guido Harari, Gino Lazzaroni, Ranuccio Bastoni / New Reporter Press Milano, Brunella Innocenti

Audio delle Contestazioni al Palaeur
Per gentile concessione di Nuvole Production Srl

Per la poesia di Fabrizio De André a Patrick Djivas si ringrazia
Patrick Djivas

Per i ritagli di giornale
- "E il cantautore benedice la folla": articolo di Gino Castaldo pubblicato su "La Repubblica" il 25/01/1979
- "Autoriduttori scatenati per De André a Napoli": articolo pubblicato su: "La Gazzetta del Sud" il 26/01/1979
- Archivio Fondazione Fabrizio De André Onlus

Immagini del Tour Book originale della tournée
- Archivio Fondazione Fabrizio De André Onlus

Intervista del 5 gennaio 1979
si ringrazia il giornalista Alberto Gallarini e Claudio Sassi

Per i testi autografi dei brani
“La canzone di Marinella”
“Andrea”
“Il testamento di Tito”
“Giugno ‘73”
“La guerra di Piero”
“Zirichiltaggia”
“Via del Campo”
“Avventura a Durango”
“Bocca di rosa”
“Volta la carta”
“Il pescatore”

Per gli autografi di Fabrizio De André: i documenti conservati presso il Centro studi De André dell’Università degli Studi di Siena, sono riprodotti per gentile concessione della Fondazione Fabrizio De André Onlus e grazie alla disponibilità del Sistema Bibliotecario di Ateneo

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