Fondazione Fare Cinema
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Montecristo  (02/01/2008 @ 19:08)
Bello, frizzante, italiano! Ben girato e ben sceneggiato, un film piacevole, e soprattutto genuino senza velleità morali o politiche. Qunado finisce lo riguarderesti un'altra volta. Attori e personaggi azzeccati storia veloce e interessante. Dimostra che per fare un film d'azione non bisogna copiare gli americani ed costruire storie irreali e fastidiose. Lasagne al forno!
Riccardo Camilli  (22/09/2007 @ 18:50)
Notturno Bus è un film riuscitissimo. Miscela alla perfezione commedia, noir, pulp (finalmente in Italia apprezzato), violenza, azione. Inoltre è recitato magistralmente da Fantastichini, Pannofino e la Mezzogiorno. Spero che vengano affidate ancora pellicole di questo tipo (in Italia considerate ancora troppo azzardate) a giovani registi come Davide Marengo, che ho trovato perfettamente a suo agio con la direzione dei protagonisti e le scene d'azione. Da vedere e far vedere.
Simone Pinchiorri  (04/06/2007 @ 20:39)
Un film scoppiettante e vivo, questo "Notturno Bus" di Davide Marengo, un film che si distacca dai soliti copioni dei film italiani, per avvicinarsi alle spy-story americane. La trama fila via liscia e con svariati colpi di scena in un susseguirsi di sparatorie e cinismo, senza pause narrative. Marengo non mette in scena un teatrino del buonismo o delle false moralità, ma al contrario crea una storia diversa, a tratti quasi pulp e noir, più vicina al cinema di Tarantino che a quello dei nostri Moretti. Il film risulta essere, anche, molto divertente con battute leggere e situazioni al limite del grottesco. Sublime l'interpretazione di Valerio Mastandrea nella parte del guidatore di autobus. L'attore romano conferma con questa sua ennesima prova di essere uno dei migliori interpreti italiani, un attore che riesce a calarsi in ruoli molto diversi tra loro senza "perdere colpi" dal punti di vista recitativo, anzi, valorizzando sempre più le sue performance. Le sue "non pause" sono una caratteristica che aggiungono un qualcosa in più alla sua recitazione. Non male nemmeno la prova di Giovanna Mezzogiorno nella parte della spietata ladra di nome Leila. Sicuramente un'accoppiata vincente per un cast arricchito, anche, dall'ottimo Ennio Fantastichini (quanto è cresciuto come presenza scenica dai tempi di "Ferie d'Agosto" di Paolo Virzì!) e del duo di cattivi Roberto Citran-Francesco Pannofino. La fotografia del film è ben curata da Catinari, che accentua i contrasti bui del film con quelli della notte romana con sequenze marcate da tonalità blu scure. Sicuramente il film di Marengo non è un capolavoro, ma non ha nemmeno la pretesa di esserlo come le tante pellicole pseudo-psico-intellettualoidi che proliferano nel panorama cinematografico italiano, delle quali, forse, lo spettatore è ormai annoiato....
Alessio Galbiati  (09/05/2007 @ 17:15)
Franz (Valerio Mastrandrea) fa l'autista di autobus, ha alle spalle una brillante carriera universitaria abbandonata, un patologico problema nel gestire i rapporti con l'altro sesso ed una maniacale passione per il poker. Leila (Giovanna Mezzogiorno) è una poco di buono dedita a truffe e raggiri, con un complesso passato e dotata di un fascino ipnotico capace di ammaliare ogni suo interlocutore. Matera (Ennio Fantastichini) èun cinquantenne duro e malinconico al servizio del Potere. Garofano (Francesco Pannofino) e Diolaiti (Roberto Citran) sono due poliziotti che esercitano la professione in maniera alquanto perversa ed al di là di ogni legge. Una valigetta con quattro milioni di euro ed un microchip sono invece il combustibile che alimenterà il motore di questo Notturno Bus, che farà incrociare fra loro tutte queste esistenze conducendole ad un aeroporto entro il quale il destino d'ognuno di loro si compirà. Inizio subito col dire che il film nel complesso non mi è per niente dispiaciuto. Notturno Bus è un interessante opera prima firmata Davide Marengo, un opera prima che nasce su commissione perchè trasposizione filmica dell'omonimo romanzo di Giampiero Rigosi. Vari generi si intersecano nei centoquattro minuti di durata, si passa dalla commedia alla spy-story, con venature comiche e drammatiche, ma il tutto risulta appena accennato rischiando di lasciare nel palato dello spettatore una insipidezza che affiora soprattutto nel finale (che personalmente non mi ha proprio convinto). Della spy-story come pure della love-story la pellicola non ha lo spessore, mancando di plausibilità in diversi snodi cruciali, ciò che riesce bene all'operazione è la velocità di scorrimento della diegesi (in alcuni momenti persi corre troppo velocemente) come pure la capacità di far sorridere attraverso dialoghi spesso esilaranti e la costruzione di personaggi davvero notevoli e poco italici (Fantastichini e Pannofino su tutti). Il film è ottimamente realizzato dal punto di vista tecnico (si escluda la sequenza dell'inseguimento a bordo dei bus notturni che mi è apparsa assai approssimativa sopratutto nel montaggio) ed ancor meglio recitato. Valerio Mastrandea al solito porta sullo schermo la parte del giovane uomo nato stanco ma pieno di risorse ed al solito lo fa con un'ottima resa attoriale. Giovanna Mezzogiorno sempre morbida e luminosa asseconda la parte con navigata professionalità mentre Ennio Fantastichini offre un'interpretazione quadrata ed essenziale tesa ad illustrare una personalità complessa e contorta d'un uomo al servizio del Potere ma alla ricerca della felicità tutta per sè. Nella pellicola, che da venerdì 11 maggio sarà nelle sale italiane distribuito dalla 01 in 150 copie, sono da segnalare come decisamente sopra la media le interpretazioni di Roberto Citran e Francesco Pannofino nei panni di due poliziotti “deviati”, spietati ma un poco citrulli, come pure gli spassosi cammei di Iaia Forte ed Antonio Catania. Un'ora e quaranta divertenti e senza troppe pretese, un film di quelli che vuole solo divertire attraverso un'onesta orchestrazione di elementi differenti la cui forza principale risiede nella (rara) capacità di restare sempre fra le righe, probabilmente grazie alla sceneggiatura scritta da Fabio Bonifacci e dallo stesso Giampiero Rigosi. Un buon film su commissione, appunto.

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