Sinossi *:
Orlando (Gabriel Lo Giudice) è atteso dalla fidanzata Diana Liviatani
(Federica Sabatini), nella villa di famiglia per presentarsi agli ignari e temuti
genitori di lei. A causa del suo carattere insicuro, goffo e impacciato,
Orlando insiste affinché il suo miglior amico Biagio (Giovanni Anzaldo) lo
accompagni.
Il divario sociale tra i due amici e la famiglia Liviatani è sin da subito evidente. Questi ultimi fanno parte dell’alta borghesia da generazioni. Il padre di Diana, Ermanno (Fortunato Cerlino), è un grande oratore, acuto pensatore, amante delle arti e del buon vino oltreché dedito alla speciale pittura rossa che usa per dipingere ogni cosa che trova a tiro; Amalia (Antonia Liskova), la madre, è una donna austera, la vera padrona di casa, che si prende cura non solo dell’amministrazione familiare, ma anche degli affari della Fondazione Liviatani; Ludovico (Eduardo Valdarnini), il primogenito, è un cacciatore di teste, vive e lavora a Parigi e colleziona cimeli rari; la dodicenne Dafne (Giulia Cragnotti), frequenta ancora la scuola, studia danza e cova una passione insana per gli investigatori privati.
L’impatto con questa enigmatica famiglia e il comportamento elusivo di Diana mettono in crisi il suo rapporto con Orlando che vorrebbe approfondire la propria “formazione” per sentirsi degno della sua amata e dei suoi consanguinei.
Le disavventure e i problemi personali distraggono i due malcapitati dall’inquietante segreto che in verità si cela tra le mura della villa: quella simpatica quanto singolare famiglia è interamente composta da sanguinari serial killer. Diana non fa eccezione, anzi, lei è la “mantide religiosa” della congrega familiare. Ha sempre eliminato gli uomini che frequentava, interrompendo le relazioni ancor prima di festeggiarne il primo anniversario.
Con Orlando le cose sono andate diversamente, la loro storia dura già da tre anni senza che Diana abbia mai avuto un attimo di esitazione.
Almeno fino a questo momento…

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