Sinossi *:
La neve nera racconta un viaggio alla ricerca delle tracce di un amico ormai scomparso, Oslo innevata la meta. A viaggiare dalle Marche alla Scandinavia e, immaterialmente, nelle memorie, nelle lettere, tra gli scritti di Luigi Di Ruscio, è il più giovane scrittore e amico Angelo Ferracuti. Li unisce la comune origine fermana, un’intesa che dura da quattro decenni, fondata sulla comune fede politica e, soprattutto, sull’ammirazione di Angelo per Luigi scrittore.

Il film racconta una pagina inedita dell’emigrazione italiana. Quella in Norvegia è un’appendice dell’emigrazione in Svezia. Tuttavia, mentre in Svezia si è assistito alla formazione di comunità italiane di una certa consistenza, in Norvegia, dato l’esiguo numero dei nostri connazionali, nonché la loro dispersione sul territorio, non si è mai arrivati alla formazione di una comunità consistente tale da poter costituire un gruppo sociale di pressione per il mantenimento di alcune componenti fondamentali delle proprie tradizioni culturali e linguistiche.

Durante questo viaggio, Angelo si reca nei luoghi frequentati da Luigi: il quartiere multietnico di Grønland, quello più amato, con i suoi negozi; il grande spiazzo dove rimangono solo le macerie della Spigerverk, la fabbrica per cui Luigi lavorò 40 anni; il viale in cui sorgeva la discoteca “Regnbue”, in cui si svolsero le innumerevoli ed epiche scazzottate tra ragazzi italiani e norvegesi.

Intrecciati a questi luoghi fisici, gli spazi degli affetti, del quotidiano, dell’intimità, dei ricordi, della lotta: la famiglia, le fotografie, la comunità italiana di Oslo, la fabbrica dei chiodi.

Nel progredire del viaggio, mostrandoci la vita, la vicenda letteraria e umana di Luigi Di Ruscio; gli autori ricostruiscono la memoria di una esperienza letteraria particolarissima durata oltre mezzo secolo, e il conseguente isolamento linguistico che ne è derivato.

NOTIZIE 'La Neve Nera. Luigi Di Ruscio a Oslo, un Italiano all'Inferno'



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