Donatella Finocchiaro si racconta ad "Aspettando il Festival"
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Ho iniziato a recitare per riempire un vuoto emotivo, avevo bisogno di qualcosa che mi scaldasse il cuore", così
Donatella Finocchiaro si è raccontata agli studenti del liceo classico Lucrezio Caro che ha incontrato questa mattina in occasione di “Aspettando il Festival”, la manifestazione che porta nelle scuole i protagonisti del grande schermo nelle settimane che precedono il
Festival Internazionale del Film di Roma (27 Ottobre – 4 Novembre).
Nella sua “lezione di cinema”, moderata da
Piera Detassis, direttore artistico del Festival, e organizzato dalla Fondazione Cinema per Roma, l’attrice siciliana ha spaziato dall’amore per la sua terra al ricordo dei i suoi primi passi, avvenuti quasi per caso, nel mondo dello spettacolo, fino al racconto dei mesi passati a Linosa per girare "
Terraferma", di
Emanuele Crialese:
“Un’esperienza in totale simbiosi con il territorio, fortissima e indimenticabile”.
“Il teatro per me è stato all’inizio come un gioco – ha raccontato ai ragazzi –
Ma per entrare in un personaggio devi guardarti dentro, vedere tutti i tuoi blocchi fisici. E’ uno studio su se stessi molto profondo a cui, alla fine, non ho più potuto rinunciare. Per questo ho scelto di fare l’attrice piuttosto che l’avvocato”.
Donatella Finocchiaro a febbraio tornerà sul set per girare "
Gli equilibristi", un film diretto da
Ivano De Matteo.
“Al mio fianco ci sarà Valerio Mastrandrea – ha annunciato -
Ci impegneremo per raccontare gli equilibri che regolano una coppia. E’ una storia vera lontana dalle solite banalità”. Ma la Finocchiaro non è solo un’attrice e durante l’incontro ha parlato anche della sua esperienza da regista con "
Andata e ritorno".
“Mi sono resa conto che il documentario è un mezzo potente e straordinario per raccontare una realtà, dei personaggi, un luogo. Stare dietro la macchina da presa è stato emozionante, mi è piaciuto tanto, ma per il momento basta così”.
“Sono una passionale – ha confidato ai ragazzi –
All’inizio era difficile per me applicare la tecnica a questo tipo di arte. Solo il tempo e l’esperienza mi hanno aiutato a capire che anche quella serve”. Il suo successo è arrivato con Angela, di Roberta Torre, il suo film d’esordio in un ruolo da protagonista.
“Roberta ha creduto in me – ha detto la Finocchiaro - La notte prima del provino non riuscivo a non immedesimarmi nei panni di Angela, percorrevo le strade di Palermo. Vivevo la sua vita già prima di ottenere la parte”.
L’incontro è stato preceduto dalla proiezione del film Non ci resta che piangere, che la Finocchiaro ha scelto di far vedere ai ragazzi perché
“è uno dei film più belli degli ultimi anni, una vera commedia rimasta nella storia del cinema italiano con una coppia indimenticabile di attori e autori come Massimo Troisi e Roberto Benigni”.
Ai futuri giovani attori, infine, ha dato un solo consiglio:
“Non fate troppo affidamento sulle scuole di cinema e teatro: non sono alla portata di tutti e tendono anche a standardizzare troppo la recitazione e a rendere quindi tutti i talenti un po’ troppo uguali. Ci sono altre vie per inseguire i propri sogni, soprattutto all’estero: basta sapersi informare e avere molto coraggio”.27/09/2011, 17:49