GIORNATE DEGLI AUTORI 12 - Scambi e sperimentazioni
tra cinema e teatro
Sarà il regista italo - danese
Eugenio Barba, l’ospite d’eccezione del convegno "
Le Buone Pratiche Cinema e Teatro 2. Dissolvenze incrociate" organizzato, venerdì 11 settembre (ore 16, Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior), dalle
Giornate degli Autori e
Associazione Culturale Ateatro nell'ambito della
72/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’incontro, ad ingresso gratuito, è a cura di
Angelo Curti,
Marina Fabbri e di
Oliviero Ponte di Pino e vedrà artisti e professionisti del cinema e del teatro che amano sperimentare e interrogarsi sulla propria arte e sulle possibilità di migliorarla nel nostro paese, confrontarsi su esperienze, idee, domande e proposte che riguardano il cinema guardando al teatro. Un confronto che sia non solo o non tanto di informazione e analisi quanto di stimolo alla circolazione di idee creative da un ambito all’altro. Parteciperanno tra gli altri: il produttore
Lionello Cerri, gli attori
Eleonora Danco,
Pippo Delbono,
Enrico Ianniello,
Luigi Lo Cascio, i registi
Jacopo Quadri e
Davide Barletti e il gruppo teatrale dei
Motus,
Enrico Casagrande e
Daniela Francesconi Nicolò.
Nella serata di venerdì 11 verrà inoltre proiettata la prima assoluta del film "
Il paese dove gli alberi volano" di
Jacopo Quadri e
Davide Barletti, realizzato a Holstebro per i 50 anni dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Sono passati cinquanta anni da quando
Eugenio Barba ha fondato la compagnia di ricerca Odin Teatret in Scandinavia, in un’atmosfera visionaria emerge un ritratto inedito del suo creatore, alle prese non più con l’allestimento di uno spettacolo, ma con l’incarnarsi del progetto di una vita in una comunità immaginaria e in divenire.
"
Nelle ventose praterie danesi abbiamo trovato un paese magico, dove bambini provenienti da tutto il mondo fondono la loro arte con un’esile e apparentemente silenziosa comunità locale" - raccontano i registi
Davide Barletti e
Jacopo Quadri - "
e abbiamo scoperto un approdo, dove marinai, saldatori, poeti, attori, musicisti ed emigranti hanno costruito un teatro fatto non di mura ma di relazioni umane. Per quindici giorni - prosegue Barletti - abbiamo assistito alla costruzione di uno spettacolo fragile, visionario e irripetibile. Dopo quindici giorni ci siamo accorti che vivevamo nel Paese dove gli alberi volano".
24/08/2015, 15:54