TORONTO IFF 2018 - Poker di film italiani in Canada
Il cinema italiano ha appena confermato un trend positivo agli Italian Screenings, l’unico mercato annuale del nostro cinema, con scambi e contratti chiusi a decine con buyers da tutto il mondo. E una conferma ulteriore di peso di questo trend arriva dal
Festival di Toronto (6/16 settembre), il grande appuntamento del cinema nordamericano e globale, con una line-up di altissimo profilo con nostri autori molto amati oltreoceano.
"
Loro" di
Paolo Sorrentino, in anteprima mondiale nella sua versione internazionale, come un unico film, è stato invitato nella sezione
Masters. Da qui il film, che ha una distribuzione statunitense e canadese, inizierà il suo viaggio internazionale.
In
Special Presentation, che insieme ai Gala equivale al concorso per Toronto, è stato selezionato "
Dogman" di
Matteo Garrone. Decine i paesi che distribuiranno il film, inclusi gli Stati Uniti ed il Canada che proprio a Toronto lanceranno Dogman per le uscite nordamericane.
Dal concorso di Venezia arriva il nuovo film di
Roberto Minervini, "
What you gonna do when the world’s on fire?", riflessione sull’intensificarsi dell’odio razziale negli Stati Uniti e ritratto di una comunità afroamericana che combatte per avere giustizia. E sempre in anteprima mondiale il nuovo potente film di
Edoardo De Angelis, Il vizio della speranza, in
Contemporary World Cinema.
E si attende prossimamente l’annuncio di un’altra anteprima mondiale.
Sono da segnalare anche le co-produzioni che in quota minoritaria battono bandiera tricolore: "
Imminente, immanente" di
Carlo Fransisco Manatad, in
Short Cuts; "
Todos lo Saben" di
Asghar Farhadi in
Galas, e "
Walking on Water" di
Andrey Paounov in
TIFF Docs.
Il cinema italiano che si presenta a Toronto ha una fotografia smagliante. Due autori ormai affermati – in forza di premi e familiarità col pubblico – oltreoceano, come Sorrentino e Garrone, con un tratto tipico del nostro più alto cinema: una trasfigurazione immaginifica della nostra storia e cronaca. Un autore come Minervini, capace di parlare simpateticamente a due mondi. E un altro talentuoso autore di visioni della realtà come De Angelis.
A Toronto va un cinema contemporaneo, di sfide, che lega immaginari personalissimi a storie che arrivano al mondo d’oggi. Un cinema che non esce solo dai confini, ma che esce dagli schermi.
Toronto da 43 edizioni è il top per segnalare i cortocircuiti di ricerca e pubblico, di mercato e stile. Il cinema italiano del 2018 si conferma al livello di questa vetrina globale.
La presenza italiana dei film e delle delegazioni a Toronto è coordinata dall’area Filmitalia di Istituto Luce Cinecittà.
14/08/2018, 19:27