PO - A Rovigo l'anteprima con Segre e Stella
Parte dal cinema teatro Duomo di Rovigo, sabato 26 marzo, il viaggio del nuovo film di Andrea Segre con Gian Antonio Stella: "
Po", un film profondamente legato al Polesine, di cui racconta l'evento drammatico e cruciale dell'alluvione del 1951. Non poteva che essere il capoluogo della provincia di Rovigo, dunque, il punto di partenza del "tour" del nuovo film tra sale e festival in tutta Italia. E il debutto sarà una serata speciale, con gli stessi Segre e Stella in sala a presentare la nuova opera, accompagnati dal cast e dalla crew.
Prodotto da Luce Cinecittà e distribuito da Zalab Film, "Po" è un film sulla storia, ma soprattutto sulla memoria. Un viaggio nella storia del Polesine, per raccontare l’Alluvione del 1951 grazie a “materiali cinematografici di rara bellezza – come racconta il regista - gli archivi in pellicola perfettamente conservati nell’Archivio Luce e i bambini polesani oggi ottantenni”.
L'Alluvione del novembre 1951, quando il fiume Po ha allagato buona parte del territorio provinciale, ha lasciato un segno indelebile nell’economia, nella società e nella memoria dei suoi abitanti: basti il numero impressionante di sfollati, oltre 180.000, a descrivere l'impatto sul tessuto sociale ed economico del Polesine. La rotta del Po è stata anche la prima catastrofe italiana a essere documentata e raccontata quasi in diretta, attraverso i cinegiornali aggiornati continuamente dagli operatori dell’Istituto Luce, in un’epoca in cui non esisteva ancora la televisione. E proprio da quei materiali cinematografici attinge il film, unendoli alla memoria viva di chi all’epoca era bambino o bambina.
“Ciò che ci ha colpiti viaggiando negli archivi e nelle case dei nostri protagonisti – commenta Segre - è quanto il ricordo sia ancora vivo, come quella alluvione rappresenti in realtà una memoria incancellabile, un passaggio di vita e di storia del Paese da cui è difficile prescindere”. Un fatto non scontato, soprattutto per chi proviene da fuori provincia: “In Polesine la memoria esiste ed è stata coltivata, grazie anche a grandi giornalisti, poeti, scrittori, Gian Antonio Cibotto primo tra tutti – prosegue il regista – ma nel resto d’Italia e d’Europa è stata anch’essa sommersa, come quelle terre. Poco frequentata, poco consumata è rimasta viva, diretta, sincera e ci ha avvolti, stupiti in un viaggio che va oltre, anzi si oppone alla retorica della celebrazione e che prova a trarre da questa storia di profughi veneti un insegnamento universale, necessario anche al nostro presente, al nostro futuro”.
Dopo l’anteprima a Rovigo, il film sarà in tutte le sale italiane dal 29 marzo ed è attesissimo alla quindicesima edizione di “Pordenone Docs Fest – Le Voci del Documentario”, dal 6 al 10 aprile.
Per l’appuntamento al cinema teatro Duomo è fortemente consigliata la prenotazione, tramite il sito www.cinemaduomo.it o rivolgendosi alla biglietteria nei giorni precedenti, a partire dal giovedì pomeriggio.
17/03/2022, 10:56