CAROLINA GONNELLI - Un'attrice tra teatro, cinema e serie TV
Hai ricevuto il Premio Meno di 30 come attrice... Cosa ne pensi di questo premio?
Carolina Gonnelli: Che bello ricevere un premio come questo! Lo vedo come un affettuoso riconoscimento e al tempo stesso un buon augurio per il futuro. Ho lasciato la Toscana più di 5 anni fa e il tempo che passa ricalca i bordi dei miei ricordi più cari in Versilia. Mi sono sentita come avvolta da un abbraccio caloroso e ho pensato tra me e me: "ora che hai fatto 30, fai 31..."
Questo riconoscimento ti è stato attribuito anche per la tua parte nel film "Il Cacio con le Pere" di Luca Calvani. Come sei stata scelta per la parte di Bianca e come hai lavorato?
Carolina Gonnelli: Ricordo il giorno in cui chiesi a due miei colleghi di darmi una mano per girare il video provino. La scena vedeva il personaggio di Bianca servire i tavoli di un bar e proprio in quel periodo mi guadagnavo da vivere lavorando full time come cameriera a Roma.
Mi chiedo, potevo mai essere più credibile di così?
Il provino in persona con Luca Calvani è stato un momemto magico, un primo incontro indimenticabile. Abbiamo lavorato su un paio di scene e ricordo che avrei voluto continuare a "giocare" con lui fino a sera ("recitare" il inglese e in francese viene tradotto come "giocare", la mia parola preferita in assoluto).
Nella tua carriera, prima dell'esordio nel lungometraggio di Luca Calvani per te tanto teatro. Cosa ti ha lasciato quella esperienza. Continuerai la tua carriera anche sui palcoscenisci o ti concentrerai solo sul grande schermo?
Carolina Gonnelli: Non abbandonerò mai il teatro! Farlo significherebbe aver accidentalmente svitato la testa dal corpo. La mia prima lezione di recitazione risale a quando avevo 12 anni. Do a quegli spazi, tra travi di legno e specchi, a quegli scambi di segreti intimi tra noi allievi ancora bambini, a quei testi teatrali antichi ma tanto attuali, gran parte della mia educazione oggi.
Andare a teatro è un'esperienza collettiva, pensa ai concerti. Quanto è intenso sentire un coro di persone sconosciute cantare la stessa canzone allo stadio? Perdersi e riconoscersi in una realtà che viene bruciata lì, sul momento e che non tornerà più? Non avere il comando di mettere in pausa, play, rewind ma avere solo la scelta di viversi il presente in un ambiente condiviso?
Andiamo a teatro!
Prima di "Il Cacio con le Pere" avevi avuto un ruolo nel cortometraggio "Six Good Ones to Stay di Lorenzo Umana prodotto dalla Rome Film Academy e nel videoclip "Dal Tramonto all'Alba" di Ermal Meta . Cosa ti hanno lasciato queste due esperienze?
Carolina Gonnelli: Il cortometraggio con i ragazzi della Roma Film Academy, che esperienza! Una crew di cuccioli d'uomo (l'età media era forse 25 anni) che si muoveva tra i vari reparti con l'entusiasmo in pancia di chi si sta seguendo una vocazione. Eravamo tutti lì ad imparare insieme il lavoro di squadra seguendo le regole immacolate del cinema.
Il videoclip di Ermal Meta con la Slim Dogs è stato senza dubbio uno dei lavori più divertenti che abbia mai fatto, oltre ad essere stato il mio primissimo ciak battuto sul suolo romano.
Ora che ci penso, mi ha dato anche uno dei miei più cari amici oggi. Valerio Di Benedetto, l'attore che corre con me per le strade romane nel video, mi è ancora oggi collega nello spettacolo comico teatrale "Che disastro di Peter Pan". Torneremo al teatro Olimpico di Roma questo Ottobre!
Ci parli del tuo ruolo nel film "Amici per la Pelle" di Pierluigi Di Lallo?
Carolina Gonnelli: Girare "Amici per la pelle" è stata un'esperienza formativa.
La storia vera di Filippo Laganà e della sua famiglia che di fronte a una tragedia come quella della lotta per la vita contro la morte e la malattia, hanno reagito con l'arma più potente che abbiamo: il senso dell'umorismo. Filippo ha intrapreso una crociata vera e propria, sfidandosi per primo nel dover re-interpretare (stavolta fingendo) sè stesso sul lettino dell'ospedale con un fegato trapiantato d'urgenza. In questa crociata ha scelto i compagni con cui scendere in campo e insieme a Massimo Ghini, Nancy Brilli, Milena Miconi, ho contribuito a riprodurre una storia che ha dello straordinario e che può davvero infondere luce e speranza a chi l'ha persa.
Attualmente sei sul set della terza stagione di Hotel Portofino, dopo aver già girato le precendenti parti della serie. Come è lavorare su un set internazionale? Che differenze ci sono rispetto alle tue esperienze "italiane"
Carolina Gonnelli: Hotel Portofino mi porta sulle coste della Croazia istriana per il terzo anno consecutivo e ogni volta non vedo l'ora di partire. Siamo diventati una piccola grande famiglia e nonostante la barriera linguistica (il cast e la produzione sono prettamente inglesi, la crew è croata) ormai suoniamo come un'orchestra ben assortita.
Dopo due anni con Adam Wimpenny, la terza stagione vedrà un nuovo regista, Jonathn Jones e questo cambio drastico non ha permesso a noi attori di cedere al comfort di un ruolo che ormai cresce con noi da anni e che pensiamo di conoscere bene.
Lavorare con gli inglesi è una fortuna. Sono delle macchine, vanno dritti al punto, non amano perdere tempo. È una continua ricerca e nonostante il testo del copione sia scritto e depositato, viene richiesto continuamente di proporre idee, di creare, di uscire dall'ordinario.
Non mi sento di fare un paragone con le mie esperienze di set italiane. Posso dire che l'approccio al lavoro è diverso perché la nostra cultura si regge sulle basi di una storia differente.
Noi veniamo dalla musicalità romantica dei canti di Dante, loro dalla fermezza delle passioni sonetti shakespeariani...
Per concludere, che progetti hai per il proseguo della tua carriera? Dove ti vedremo prossimamente?
Carolina Gonnelli: Il futuro è un segreto! Quello che so per certo è che va costruito, non aspettato e che ho ancora un sacco di cose da dire.
03/08/2023, 14:18
Simone Pinchiorri