FESCAAAL 34 - Dal 21 al 30 marzo a Milano
La
34ª edizione del Festival del Cinema Africano d'Asia e America Latina - FESCAAAL si terrà dal 21 al 30 marzo 2025 in sala a Milano e in streaming in tutta Italia su MYmovies.it.
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L’immagine di questa 34ª edizione" - dichiarano le direttrici artistiche
Annamaria Gallone e
Alessandra Speciale - "
rappresenta la nostra zebra immersa in un movimento di cerchi e quadrati concentrici, un simbolo che richiama la tensione verso la crescita e il futuro balzando all’occhio di chi guarda. È un omaggio alle nuove generazioni, ai giovani registi e ospiti della nostra programmazione. La zebra diventa emblema di dinamismo, energia e capacità di trasformare il presente, portando cambiamenti positivi. Al tempo stesso, le coordinate dei cerchi e dei quadrati esprimono il desiderio di introdurre armonia in un mondo che appare sempre più conflittuale”.
10 giorni di proiezioni, 44 film di cui 25 prime italiane e 1 prima mondiale, tavole rotonde, incontri con gli autori, eventi speciali sul cinema e le culture dei 3 continenti che si terranno nelle seguenti location: Cinema Godard di Fondazione Prada, Cineteca Milano Arlecchino, Auditorium San Fedele, Festival Center.
La
34° edizione del FESCAAAL segna l’inizio di una collaborazione tra COE ETS e la Fondazione Terre des Hommes Italia, con l’obiettivo di arricchire ulteriormente la proposta culturale, l’attenzione a bambini, bambine, adolescenti e giovani e il coinvolgimento del territorio.
Ad anticipare l’inizio del festival, giovedì 20 marzo alle 18:30 si terrà un evento speciale organizzato in collaborazione con ENI (main sponsor del FESCAAAL) dal titolo “Un documentario d’impresa: Oduroh. Eni, il cinema e l’Africa” seguito dalla proiezione del cortometraggio Oduroh, di G. Bovay (1964), da un rinfresco e dalla proiezione, in anteprima nazionale, del film Searching for Amani, di D. Aroko, N. Gormley (Kenya/USA, 2024).
La PROGRAMMAZIONE CINEMATOGRAFICA del
34° FESCAAAL prenderà ufficialmente il via venerdì 21 marzo con la Cerimonia d’apertura che sarà ospitata nel Cinema Godard di Fondazione Prada. Si conferma anche quest’anno la proficua collaborazione tra il FESCAAAL e uno dei più importanti poli della vita culturale milanese che con la programmazione della sua sala sta contribuendo a portare a Milano film e personalità di rilievo del cinema contemporaneo e internazionale.
A inaugurare il festival sarà l’anteprima nazionale del film "
La cocina" (Messico/ USA). Quarto lungometraggio di Alonso Ruizpalacios, tra i registi più acclamati del cinema messicano contemporaneo (Güeros e Museo), La cocina è stato selezionato in concorso alla Berlinale 2024 e ha in seguito conquistato nove premi nei festival internazionali. Il film sarà distribuito prossimamente nelle sale italiane da Teodora Film. Interpretato da Rooney Mara (Il diavolo veste Prada, Carol) e dal talento messicano Raúl Briones,"
La cocina" è un vorticoso ed emozionante adattamento dell'opera teatrale The Kitchen di Arnold Wesker. Il film ci trascina dietro le frenetiche quinte di un ristorante di Manhattan, animato da personale multietnico proveniente da ogni angolo del mondo. Quando alla cassa mancano dei soldi, tutto lo staff – in gran parte migranti senza documenti – finisce sotto indagine. Pedro, sognatore e testa calda, è il principale sospettato. Follemente innamorato di Julia, una cameriera americana, desidera costruire con lei un legame più solido. Ma una rivelazione sconvolgente da parte di Julia lo spingerà a gesti estremi proprio nel momento più caotico e delirante della giornata: l'ora di punta in uno dei ristoranti più affollati del centro di New York.
Un programma articolato in 7 sezioni: Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo (Fiction e Documentari), Concorso Cortometraggi Africani, Concorso Extr'A riservato a film italiani che si confrontano con altre culture; Sezione Flash con anteprime e film evento; Sezione "E tutti ridono…" riservata alle migliori commedie dai tre continenti, Sezione Fuoriconcorso e Omaggio a Alonso Ruizpalacios in collaborazione con Fondazione Prada.
CONCORSO LUNGOMETRAGGI FINESTRE SUL MONDO propone un’accurata selezione di 10 film selezionati tra le ultime produzioni di fiction e documentari provenienti dai 3 continenti (tutti i film sono anteprime nazionali).
Dalla Berlinale 2025 portiamo in Italia ben tre anteprime. Dalla competizione ufficiale: "
Yunan" del regista Ameer Fakher Eldin - attesa opera seconda dopo il bell’esordio nel 2021 alle Giornate degli Autori con The Stranger - presentato in collaborazione con Bif&est e prossimamente in sala con Fandango, sulla crisi esistenziale di uno scrittore arabo (l’attore libanese Georges Khabbaz) in esilio su una remota isola della Germania e l’incontro con un'anziana donna (Hanna Schygulla); dal concorso Perspectives: "
The Settlement", esordio alla regia dell’egiziano Mohamed Rashad, un intenso dramma che racconta la dura realtà di due fratelli, entrambi impiegati nella stessa fabbrica fatiscente dove, in circostanze sospette, il padre ha tragicamente perso la vita. Da Panorama Dokumente: "
Khartoum", opera collettiva di quattro registi sudanesi Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea M Ahmed e del regista/sceneggiatore britannico Phil Cox, che hanno filmato la vita quotidiana e i sogni di cinque abitanti di Khartoum, prima dello scoppio della guerra e dopo l’esilio forzato, dando forma ai loro ricordi e alle loro esperienze attraverso animazioni, ricostruzioni con green screen e sequenze oniriche. Il film ha debuttato in anteprima mondiale al Sundance nella World Documentary Competition.
Quattro film in anteprima da Cannes 2024: il vincitore della Semaine de la critique "
Simón de la montaña", del regista argentino Federico Luis Tachella (presentato in collaborazione con Trento Film Festival, il film sarà distribuito da Fandango), coming of age anomalo di un giovane poco più che ventenne alla ricerca di un proprio equilibrio all’interno di un gruppo di adolescenti disabili; sempre dalla Semaine de la critique un esordio da Taiwan, "
Locust" di KEFF, sulla doppia vita di un giovane muto di Taipei che lavora di giorno nel ristorante di famiglia e di notte si unisce alle scorribande di una gang locale; da Un certain regard, "
Santosh", della indiana-britannica Sandhya Suri, che racconta di una donna che eredita il lavoro del marito come agente di polizia nell'India rurale e si trova coinvolta nell’indagine per l’omicidio di una ragazza. Dall’Asia arriva anche "
MA - Cry of Silence", terzo film del rinomato regista birmano The Maw Naing, vincitore del New Currents Award al Festival di Busan 2024. Ispirato alle proteste delle lavoratrici nelle fabbriche birmane, soffocate dalla brutale repressione della giunta militare, il film offre intensi ritratti di donne che tentano di ribellarsi al sistema. Da Locarno 2024: "
Listen to the Voices" del regista della diaspora delle Indie Occidentali, Maxime Jean-Baptiste (Premio Speciale della Giuria CINÉ a Locarno e Menzione Speciale come miglior opera prima). Un film intimo tra fiction, documentario e racconto di formazione che segue il percorso di Melrick, un ragazzino francese che ogni estate torna dalla nonna in Guyana per riconnettersi con le proprie origini e con le profonde tradizioni musicali legate al carnevale, mentre sulla sua famiglia incombe il peso di un passato tragico.
Dal continente latinoamericano, altri due titoli arricchiscono la selezione di quest’anno: "
In the Summers", della regista colombiano-americana Alessandra Lacorazza, un viaggio molto personale tra i ricordi d’infanzia e il difficile rapporto con un padre instabile, vincitore del Grand Jury Prize e del Premio per la miglior regia al Sundance 2024 e, dal Cile, "
Oro amargo", di Juan Francisco Olea, presentato in collaborazione con Bergamo Film Meeting, un film che flirta con il western e vede come protagonista l’adolescente Carola che si ritrova a gestire da sola la squadra di operai del padre in una miniera artigianale nel cuore del deserto dell’Atacama.
CONCORSO CORTOMETRAGGI AFRICANI
La sezione ospita cortometraggi di finzione e documentari realizzati da registi provenienti da tutta l’Africa e dalla diaspora, con l’obiettivo di valorizzare le nuove voci del cinema africano e mettere in luce le tendenze emergenti e le sperimentazioni artistiche. Tra i 9 cortometraggi selezionati (tutti in prima italiana): il sudafricano The Last Ranger di Cindy Lee, nella top five delle nomination agli Oscar 2025, in cui la bellezza dei parchi nazionali del Paese si scontra con la violenza dei bracconieri; due film dal Festival di Clermont Ferrand 2025, Généalogie de la violence del regista e artista visivo Mohamed Bourouissa (Grand Prix du Jury della Competizione nazionale) che esplora l’umiliazione e la spossessione del corpo attraverso tecniche innovative come la scansione 3D e l’intelligenza artificiale, e l’animazione egiziana My Brother, My Brother di Saad e Abdelrahman Dnewar (Menzione Speciale nel concorso internazionale) che narra i ricordi condivisi dei due registi gemelli fino alla tragica separazione; dal Senegal, Alicia Mendy con The Dawn spinge il linguaggio verso forme più sperimentali immaginando un mondo distopico in cui un parassita conduce alla follia, mentre Yoro Mbaye con Lees Waxul racconta, con uno stile realistico più tradizionale, un episodio di conflitto di genere tra due membri della stessa famiglia che si contendono la vendita del pane nel villaggio. Dalla diaspora caraibica, Sirènes di Sarah Malléon, favola moderna sull’immigrazione tra realtà e magia, e dall’isola di Mauritius Pie dan lo di Kim Yip Tong, un documentario animato che racconta con toni poetici il disastro ecologico che ha colpito l’isola e il ruolo fondamentale della solidarietà della popolazione nel contenerne gli effetti. Nell'animazione egiziana Homesick, Yasmin Moll viaggia nel passato per raccontare l’esodo nubiano dopo la costruzione della diga di Assuan, mentre il capoverdiano Nuno Boaventura Miranda in The Last Harvest racconta i “portali” attraverso cui la sua comunità a Lisbona si riconnette con le proprie radici.
CONCORSO EXTR’A
La sezione è dedicata ai film di registi italiani o stranieri residenti in Italia, con l’obiettivo di raccontare un’Italia che si fa interprete della diversità culturale. La selezione include opere girate nei tre continenti o film che esplorano le tematiche dell’Italia multiculturale, offrendo uno sguardo inedito e autentico sulle trasformazioni della società contemporanea. Tra i 9 film in concorso (tutti in prima milanese): due film dalle Giornate degli autori di Venezia, "
A Man Fell", l’ultima opera di Giovanni C. Lorusso (vincitore di questo concorso l’anno scorso con il film Song of All Ends), in cui un uomo che cade, un palestinese ignoto, diventa il simbolo della tragedia di un popolo, e "
Vakhim" di Francesca Pirani, cronaca di un’adozione, seguita nell’arco di 12 anni, di un bambino proveniente da un villaggio cambogiano; dall’IDFA di Amsterdam arrivano "
Personale" di Carmen Trocker, un’immersione nelle dinamiche, relazioni e gerarchie che scandiscono la vita del personale dietro le quinte di un lussuoso hotel spa italiano, e "
L’era d’oro", di Camilla Iannetti, che racconta il difficile percorso di una ragazza italiana nel tentativo di costruire una famiglia con un giovane gambiano; "
Voyage à Gaza" di Piero Usberti (Menzione speciale al festival Cinéma du Réel di Parigi), in cui il regista ha incontrato, prima della guerra, alcuni giovani palestinesi per comprendere Gaza, una città che oggi non esiste più. Tra i cortometraggi selezionati, la rabbia di due ragazzi italiani di seconda generazione in "
Fellini" di Hleb Papou, determinati a vendicarsi dopo essere stati brutalmente respinti all’ingresso di una discoteca, e la tenerezza di "
Kaliz" di Irene Z'graggen, un racconto delicato sulla leggerezza dell’infanzia negata a una bambina, costretta a crescere troppo in fretta. In "
Apnea", documentario dallo stile minimalista di Claudia Cataldi, Elena Poggioni e Stefano Poggioni, ascoltiamo le intense testimonianze di 14 migranti sopravvissuti alla violenza e al mare. In prima mondiale, Simone Manetti nel cortometraggio Goodbye Baghdad ripercorre la tragica spedizione di Nicola Calipari che vent’anni perse la vita durante la missione di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.
SEZIONE FLASH
Questa sezione raccoglie i film evento del Festival: anteprime italiane o milanesi di grande rilievo, che presentano le opere più recenti di registi affermati, oltre a titoli acclamati dalla critica o premiati nei principali festival internazionali. Dal Kenya, l’anteprima italiana di Searching for Amani di Debra Aroko, un toccante documentario di formazione che segue un giovane aspirante giornalista tredicenne mentre indaga sul misterioso omicidio del padre. L'inchiesta si sviluppa all'interno di una grande riserva naturale, dove la siccità ha innescato violenti conflitti tra pastori e ranger. Dalla Palestina, l’ultimo film di uno dei maestri del cinema palestinese, Rashid Masharawi, che racconta con humor e delicatezza la storia di un ragazzino alla ricerca del suo piccione viaggiatore passando da Betlemme, Gerusalemme Vecchia e Haifa. Un road movie semplice e poetico, che restituisce con autenticità le tensioni quotidiane della regione, evitando facili stereotipi. Sempre dalla Palestina, From Ground Zero, un’opera collettiva ideata dallo stesso Masharawi e composta da 22 cortometraggi, un instant movie girato lo scorso anno durante la guerra a Gaza. Il film è stato selezionato tra i primi quindici titoli in lizza per l’Oscar al miglior film straniero ed è distribuito in questi mesi in Italia da Revolver, che è anche la co-produzione italiana del film.
La cerimonia di premiazione del festival, in programma per sabato 29 marzo, si concluderà con la proiezione di un altro film palestinese: Happy Holidays di Scandar Copti (membro della Giuria Ufficiale), vincitore del Premio per la Miglior Sceneggiatura nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2024. Secondo lungometraggio del regista, candidato all’Oscar nel 2009 con Ajami, il film adotta una struttura a mosaico per svelare segreti e bugie di una famiglia araba israeliana, esplorando le pressioni sociali, i pregiudizi e le contraddizioni della società israeliana. Closing film del festival, domenica 30 marzo, l’anteprima nazionale di Transamazonia della sudafricana Pia Marais (Presidente della Giuria Internazionale del festival) in collaborazione con la Fondazione Prada. Sarà presente al festival anche la giovane protagonista, Helena Zengel, bambina prodigio del cinema tedesco, ora diciasettenne, già candidata ai Golden Globe nel 2021 (prossimamente sui nostri schermi anche con l’atteso film The Legend of Ochi). Transamazonia è un'opera dal grande impatto visivo, immersa in un’atmosfera sospesa tra realtà e misticismo, che ci trasporta nel cuore della giungla amazzonica, tra miracoli e violenti scontri tra le comunità indigene e i taglialegna abusivi. Il film sarà distribuito in Italia da IWonderfull.
E TUTTI RIDONO…
La sezione più pop del festival dedicata alle commedie provenienti dai 3 continenti presenta quest’anno dalla Cina, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano e il Far East Film Festival, l’anteprima italiana della commedia cinese Clash di Jiang Jia-chen, recentemente presentato in prima mondiale al Festival di Rotterdam. Basato sull'incredibile storia vera dei Chongqing Dockers, il divertente dramma sportivo racconta l’improbabile avventura di una squadra di calcio maldestra e la sua ascesa alla gloria sportiva.
FUORICONCORSO
La sezione presenta alcuni film fuori concorso, tra cui cortometraggi italiani dallo stile più reportagistico, ma incentrati su tematiche di grande rilevanza. Tra questi, "
Faghan – Figlie dell’Afghanistan" della giornalista Emanuela Zuccalà, che offre una serie di intensi ritratti di donne afghane rifugiate in Italia, e "
The Ice Builders" di Tommaso Barbaro e Francesco Clerici, un documentario impreziosito da straordinarie immagini della catena dell’Himalaya. Ambientato nella remota e arida valle montana dello Zanskar, il film racconta come le popolazioni locali stiano imparando ad affrontare la scarsità d’acqua causata dai cambiamenti climatici.
Tutti i film, sia in sala che online, sono presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano. Tutti i registi ospiti del festival incontreranno il pubblico in un Q&A dopo le proiezioni e i registi del concorso principale che non parteciperanno in presenza si connetteranno online con la sala.
Da sabato 22 a domenica 30 marzo sarà organizzata nel bar Girevole del San Fedele l’Ora del té con i registi e gli ospiti del festival per un incontro con il pubblico. Si prevede al FESCAAAL 2025 la presenza di circa 50 ospiti in presenza.
Omaggio a Alonso Ruizpalacios
Il regista messicano, tra i maggiori esponenti della nuova generazione, sarà presente all’inaugurazione del festival con il suo ultimo film La cocina. In collaborazione con la Fondazione Prada, l’omaggio presenta la sua opera completa che comprende altri tre lungometraggi: l’esordio di successo Güeros, vincitore di oltre 40 premi internazionali, tra cui il Miglior Opera Prima alla Berlinale 2014; Museo. Folle rapina a Città del Messico che si aggiudica l’Orso d’Argento per la sceneggiatura alla Berlinale 2018 e Una película de policías (Cop Movie) vincitore del Premio per il montaggio alla Berlinale 2021.
GIURIE E PREMI
La Giuria del Concorso Lungometraggi “Finestre sul Mondo”, composta da tre prestigiose figure del panorama cinematografico internazionale e italiano: la regista Pia Marais (Presidente), la regista e sceneggiatrice Carolina Cavalli e il regista e artista visuale Scandar Copti, assegna il Premio al Miglior film del Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo (8.000 euro).
Per il terzo anno, grazie alla collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI, una Giuria composta dai tre critici cinematografici attribuirà il Premio della Critica – SNCCI al Miglior Film del Concorso Extr’A (1.000 euro). Il premio è offerto dalla Fondazione Terre des Hommes Italia. Ad attribuire il Premio della Critica - SNCCI 2025 saranno Alessandro Amato (Sentieri Selvaggi), Lorenzo Rossi (Cineforum) e la presidente Fabrizia Centola (Non solo cinema). La stessa giuria attribuirà anche il Premio al Miglior Cortometraggio Africano (2.000 euro).
Il festival assegna anche premi paralleli: Premio Città di Milano al film più votato dal pubblico, Premio Terre des Hommes Italia - Visioni future al miglior film del festival che promuove i diritti di bambini, bambine e adolescenti, Premio CINIT, Premio ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema), Premio Multimedia San Paolo/Telenova Award e un nuovo premio: Premio della giuria universitaria che sarà assegnato da studenti under 30 provenienti da diversi atenei milanesi a lungometraggio in concorso. Il montepremi totale del Festival è di circa 20.000 euro.
TAVOLE ROTONDE
"Italia e Africa: Cultura, Formazione, Cooperazione e Prospettive Future"
In collaborazione con AICS e Terre des Hommes Italia martedì 25 marzo alle 16.30, presso la Cineteca Milano Arlecchino, si terrà la tavola rotonda "Italia e Africa: Cultura, Formazione, Cooperazione e Prospettive Future". L’evento riunirà produttori e registi per approfondire il valore della formazione e dell’empowerment come strumenti di sviluppo e per esplorare modelli di collaborazione sostenibile tra Italia e Paesi africani. A seguire la proiezione, alla presenza del regista Christian Carmosino Mereu, del film Une Famille. Ingresso libero.
A sottolineare l’impegno della Cooperazione Italiana,
Marco Riccardo Rusconi, Direttore di AICS, afferma: "
Per AICS è fondamentale creare sinergie, definire obiettivi condivisi e assumersi una “responsabilità comune” nella promozione dello sviluppo sostenibile, del rispetto dei diritti umani e di una cultura di pace e non violenza, principi chiave dell’Educazione alla Cittadinanza Globale. La nostra partecipazione alla 34ª edizione del FESCAAAL rappresenta un’importante occasione per raccontare il ruolo della Cooperazione Italiana nella formazione delle nuove generazioni africane, evidenziando il legame tra istruzione, empowerment e sviluppo".
8ª edizione Africa Talks: IN MY NAME Giovani e attivismo in Africa
Lunedì 24 marzo alle ore 18.30 (Cineteca Milano Arlecchino) Torna per l’ottavo anno consecutivo Africa Talks, un appuntamento che l’Associazione Centro Orientamento Educativo ETS organizza nell’ambito del FESCAAAL in collaborazione con Fondazione Edu. Il format prevede una tavola rotonda seguita da un film a tema per approfondire gli aspetti più contemporanei e promettenti di un continente in trasformazione. Il focus di questa ottava edizione sarà l'attivismo giovanile in Africa: dall'ecologia alla scena artistica militante, dalla critica alla politica fino alle mobilitazioni nate dal digitale, l'impegno delle nuove generazioni si dispiega in movimenti di piazza, ma anche in una militanza individuale e sociale, dove i giovani si impegnano in progetti per le proprie comunità locali con un occhio verso la dimensione del continente e oltre.
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Come sappiamo l'Africa è un continente molto giovane, con più del 70% della popolazione sotto i 30 anni" - dice
Matteo Stefanelli, Presidente di Fondazione Edu - "
Le nuove generazioni portano un desiderio di cambiamento e un impegno concreto che abbiamo voluto raccontare in questa nuova edizione di Africa Talks, un'iniziativa che ancora una volta guarda al continente in trasformazione e vuole dare voce ai suoi soggetti più interessanti".
Parteciperanno alla tavola rotonda: Ruth Muganzi, attivista per i diritti Lgbtq+ a Kampala in Uganda; Marie Christina Kolo, attivista ambientale in Madagascar; Ibrahim Snoopy Ahmed, filmmaker sudanese esule a Nairobi (Kenya) e Andrea Spinelli Barrile, co-fondatore di Slow News.
A seguire sarà proiettato Khartoum, un film realizzato da un collettivo di registi sudanesi – Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea M. Ahmed – in collaborazione con il regista e sceneggiatore britannico Phil Cox (il film è anche selezionato nel concorso del festival). L'opera racconta l'attivismo culturale dei giovani sudanesi, protagonisti della rivoluzione anche attraverso la loro produzione artistica, e la loro continua dimostrazione di resilienza, persino in esilio.
Svizzera: Piattaforma di Incontri, Culture e Cinema
Giovedì 27 alle 18.00 (Cineteca Milano Arlecchino) in collaborazione con il Consolato Generale di Svizzera a Milano, avrà luogo la tavola rotonda “Svizzera: Piattaforma di Incontri, Culture e Cinema” seguita dal cortometraggio svizzero-senegalese The Dawn. Ingresso libero
Il
34° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina – FESCAAAL quest’anno si diffonderà a macchia d’olio per raggiungere il pubblico direttamente nei quartieri di Milano, nella città metropolitana e nelle università: sarà un vero e proprio FESCAAAL Diffuso, con eventi, incontri e proiezioni che si inseriscono nell’ambito di Fuori per Festival – Diversità e inclusione in prima fila nella città del cinema di prossimità, un progetto finanziato da Fondazione Cariplo che intende contribuire al rilancio del comparto cinematografico per contrastare lo spopolamento delle sale. Le iniziative del FESCAAAL Diffuso intendono coinvolgere vecchi e nuovi pubblici con il cinema di qualità da Africa, Asia e America Latina “sotto casa”, ed eventi formativi e culturali multidisciplinari per promuovere diversità e inclusione.
Quest’anno il
FESCAAAL e il Bif&st di Bari hanno rafforzato la collaborazione tra il festival milanese e l’Apulia Film Commission, trovando una forte sintonia con la linea editoriale del nuovo direttore del Bif&st Oscar Iarussi. Il suo focus sul cinema del Mediterraneo, in particolare su Nord Africa e Medio Oriente, si intreccia con l’identità del FESCAAAL, che da sempre dedica grande attenzione a queste aree. Questa sinergia si è concretizzata nella condivisione dell'anteprima italiana di Yunan di Ameer Fakher Eldin, che, dopo la selezione in concorso alla Berlinale 2025 arriverà quasi in contemporanea a Bari e Milano. Inoltre, saranno proiettati nelle due città il film vincitore del premio alla miglior sceneggiatura del concorso Orizzonti di Venezia, Happy Holidays, alla presenza del regista palestinese Scandar Copti.
14/03/2025, 18:29