Nato nel 1956 a Casalmaggiore, si laurea in letteratura americana all'Università di Milano. Vive a Torino. Inizia a lavorare nel campo del cinema negli anni '70 come critico cinematografico e saggista, av- viando al contempo una società di distribuzione a cui si deve la circuitazione in Italia di Fassbinder, Wenders, Wajda e di altri registi. Lavora, in seguito, in qualità di agente italiano per alcuni registi americani indipendenti come John Sayles e Jim Jarmusch. Il suo debutto alla regia è del 1989 con La fin...visualizza tuttone della notte, giudicato "Miglior film indipendente" della stagione. Dirige poi sia opere di finzione che documentari, che gli procurano una grande con- siderazione in Italia e che sono stati presentati in numerosi festival internazionali, da Berlino al Sun- dance, a Venezia, Toronto, Locarno. Tra gli altri: Tutti giù per terra, Figli di Annibale, Guardami e i lavorirealizzati con Marco Paolini. Ferrario occupa un posto singolare all'interno della scena italiana. Rigorosamente indipendente, non è solo regista ma guida, al contempo e con notevoli risultati, la propria casa di produzione: Rossofuoco. Dopo mezzanotte, realizzato con un budget molto ridotto, ha ottenuto un grande successo in Italia ed è stato venduto in tutto il mondo, così come il documen- tario La strada di Levi. Sono seguiti i film di finzione Tutta colpa di Giuda, La luna su Torino, Just Noise e i documentari Piazza Garibaldi, Accademia Carrara – il museo riscoperto, La zuppa del demonio, SEXX, Cento Anni e Nuovo cinema paralitico. Davide Ferrario è anche autore di romanzi: Dissolvenza al nero è stato tradotto in molte lingue e adattato per lo schermo da Oliver Parker. Nel settembre 2010 è uscito per Feltrinelli Sangue mio. È collaboratore fisso del Corriere della Sera; ha anche pubblicato un libro di fotografie a seguito della sua mostra Foto da galera (2005). Nel 2015 è stato invitato alla Biennale Arte di Venezia con una installazione originale con protagonista Umberto Eco.