Sinossi *:
Picciridda narra la storia di Lucia, una bambina di undici anni affidata dai genitori - costretti ad emigrare in Francia in cerca di lavoro, a nonna Maria, una donna severa e apparentemente incapace di manifestare i propri sentimenti. Maria non parla con la sorella da anni e impedisce alla piccola Lucia di frequentare la famiglia di quest’ultima senza però svelare mai il motivo di tanta ostilità.
Un monito che Lucia, per ingenua curiosità e apertura verso il prossimo, finisce invece per disattendere, arrivando in prima persona, e a caro prezzo, a confrontarsi con il terribile segreto da cui la nonna aveva tentato invano di proteggerla.
Ma sarà proprio grazie a quella nonna dai modi bruschi e sbrigativi, tanto amata ma a volte anche odiata e temuta, che Lucia riuscirà infine a risollevarsi, imparando a crescere con dignità e forza lasciandosi alle spalle i fantasmi del passato.

Cast

Interpreti:
Lucia Sardo (Nonna Maria)
Ileana Rigano (Zia Pina)
Katia Greco (Rosamaria)
Tania Bambaci (Cettina)
Loredana Marino (Zia Franca)
Marta Castiglia (Lucia Bambina)
Federica Sarno (Lucia Adulta)
Claudio Collova' (Zio Saro)
Nicoletta Cifariello (Natalina)
Maurizio Nicolosi (Aldo)
Ignazio Mazzeo (Giuseppe)
Marco Luciani Castiglia (Pietro)
Natalie Imbruglia (Donna Sarina)
Ludovico Vitrano (Carmelo)
Anna Di Chiara (Rita)
Viktorie Ignoto (Turista)
Valentina Ferrante (Assunta)

Soggetto:
Catena Fiorello (Romanzo)

Sceneggiatura:
Paolo Licata
Catena Fiorello
Ugo Chiti (Collaborazione)

Musiche:
Pericle Odierna

Montaggio:
Maurizio Baglivo

Costumi:
Paola Nazzaro

Scenografia:
Paolo Previti

Fotografia:
Lorenzo Adorisio

Produttore:
Frédéric Ollier
Sandro Frezza

Colorist:
Giovanni Bivi

TRAILER

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NOTIZIE 'Picciridda - Con i Piedi nella Sabbia'

Libri


Libro sul film "":
"Picciridda"
di Catena Fiorello, 256 pp, Giunti Editore, collana A, 2017
Può accadere, ad esempio, che i genitori si trovino costretti a emigrare in Germania in cerca di fortuna e che decidano di portare con sé solo il più piccolo dei due figli, affidando "la grande", pur sempre picciridda, alla nonna paterna. È quello che accade a Lucia, l'irriverente protagonista di questo romanzo, che vive la sua condizione di figlia di emigrati sentendosela addosso come un marchio negativo. È consapevole, Lucia, che per lei - e per tutti coloro che non hanno fortuna, che sono "figli della gallina nera" - la necessità implica sacrificio e rinunce. Lo sa bene. Lo dicono tutti. Lo ripete la nonna, così burbera e austera. Ma col passare dei mesi, tra feste di paese e pomeriggi in riva al mare, l'esistenza di Lucia si popola di persone e di affetti: le zitelle Emilia e Nora, la professoressa Aida, la compagna di classe Rita. Ci sono anche gli uomini, misteriosi e taciturni, un mondo da cui stare alla larga (come dice sempre la nonna) o tutto da scoprire (come sente Lucia). E proprio uno di quegli uomini nasconde un terribile segreto a cui Lucia si avvicina sempre più, ignara di ciò a cui andrà incontro...
prezzo di copertina: 16,00



Note:
Log Line
Ambientato nell’Isola di Favignana degli anni ’60, Picciridda è “Una storia di donne incastonate in una natura impervia, raccontata tra i silenzi dei non detti”, dove sentimenti veri e forti non hanno bisogno di parole ma traspaiono nei volti di figure femminili che nascondono emozioni e sofferenze dietro a una scorza ruvida e apparentemente impenetrabile.
Donne che si piegano ma non si spezzano, come nonna Maria che, a dispetto del doloroso passato che le ha sottratto ogni tipo di tenerezza, riesce a educare la nipote con valori veri e solidi, e come la piccola Lucia, a Picciridda, che, pur con il cuore straziato dalla lontananza dei genitori, guarda fiduciosa quel mondo che le si sta aprendo davanti poco a poco con la curiosa semplicità della sua giovane età.
Anche se ispirata a fatti ormai lontani negli anni e saldamente radicata in quei luoghi, la storia di Picciridda richiama con forza la realtà attuale. Persiste, per i migranti di ieri e di oggi, il dramma della separazione dalla propria terra e dai propri cari quando si è costretti a partire in cerca di lavoro e di dignità. Allo stesso tempo, fortemente contemporaneo è il ritratto dell’infanzia, come età della vulnerabilità e dell’impossibilità di proteggersi dalla prevaricazione degli adulti.

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