Recensioni di :
-
"Radio Singer": Pietro Balla racconta la vita e la politica del Piemonte nel 1977Sinossi *: La Singer di Leinì, alle porte di Torino, nasce negli anni Cinquanta, vive a pieno il boom economico degli anni Sessanta, e conosce poi un lento ma inarrestabile declino negli anni Settanta, fino alla definitiva chiusura nel 1978.
Il suo arrivo segna profondamente le dinamiche del luogo che la vede crescere: donne e uomini che dentro l’edificio lavorano, crescono, protestano, si aggregano. Vivono. La storia dell’azienda è paradigmatica di quello che l’industria italiana ha rappresentato in quegli anni per il nostro Paese, che vede incrociarsi la vita delle persone con i simboli del nuovo benessere (come i frigoriferi nuovi di zecca che ogni giorno escono proprio dallo stabilimento Singer), il tempo libero con i ritmi della fabbrica, le proteste operaie con alcuni eventi culturali di altissimo livello. Il documentario vuole ripercorrere questa vicenda, attraverso interviste, filmati realizzati ad hoc e materiale d’archivio, per rivivere le tappe più importanti del racconto: i percorsi di lavoro e di immigrazione con i grandi flussi di lavoratori giunti in Piemonte dal Veneto, dal Sud, e da altre regioni italiane; il conseguente spopolamento della campagna, con le sue tradizioni millenarie che scompaiono inghiottite dalle nuove aree industriali. La fabbrica e le sue vicende diventano un punto di osservazione privilegiato per narrare i nuovi universi lavorativi che mescolano tempo libero ed esperienze sindacali e culturali fiorite proprio tra i cancelli della fabbrica.
Alla notizia della chiusura dello stabilimento, ed è questo che rende la Singer in qualche modo unica, non ci si limita a scioperi, cortei e manifestazioni. All’interno della fabbrica occupata, le lotte per la difesa della produzione e del posto di lavoro si intrecciano con eventi culturali di altissimo livello organizzati dagli stessi lavoratori. Sul palco della Singer si esibiscono Guccini, Milva, Franca Rame, Dario Fo e il Living Theatre, che per la prima volta propone un percorso teatrale anticipando il teatro di comunità, i cui contenuti emergeranno in maniera rilevante nei decenni successivi. Tutto questo rappresenta un elemento di pressoché assoluta novità nel panorama delle lotte operaie di quegli anni. Un percorso di protesta che si fa percorso creativo, grazie anche alla diretta partecipazione dei lavoratori che danno vita a Radio Singer, la prima radio libera a trasmettere da una fabbrica, e realizzano numerosi murales sulle pareti dello stabilimento. Artisti ed operai che, grazie al documentario, potranno tornare a ricordare quei giorni, raccontando a distanza di anni, quelle esperienze.
Un viaggio che si intreccia con il territorio circostante, segnandolo profondamente e facendo emergere lo stretto legame esistente tra una città e la sua fabbrica e di come questa abbia profondamente influenzato le vicende personali e collettive di uomini e donne nel nostro Paese.