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- SOTTO UNA BUONA STELLA - Il gusto amaro della Commedia


Sinossi *:
Cosa succederebbe se un uomo d'affari, divorziato, con una bella casa, una vita agiata, una ragazza mozzafiato, si trovasse improvvisamente costretto a fare il Mammo casalingo con due figli ventenni ed una nipotina a carico???
SOTTO UNA BUONA STELLA racconta la storia di un padre (Carlo Verdone, nel ruolo di Federico Picchioni) che si è separato dalla moglie quando i figli erano ancora piccoli. Nel corso degli anni, grazie ad una brillante carriera in una holding finanziaria, non ha fatto mai mancare nulla alla famiglia, ma la sua totale assenza affettiva e fisica, specialmente verso i figli, è stata imperdonabile. L'improvvisa morte della ex moglie, ed uno scandalo finanziario che lo riduce quasi in rovina, cambieranno drasticamente la vita di Federico.
Non potendo più permettersi di pagare l’affitto ai figli (Lia e Niccolò, interpretati da Tea Falco e Lorenzo Richelmy), è costretto a farli andare a vivere a casa sua, con l’aggiunta di una terza ospite: la nipotina mulatta che la figlia di Federico ha avuto da un ragazzo africano poi sparito. Disordine, giocattoli sparsi per la casa, amici del figlio (aspirante cantautore) che entrano ed escono ad ogni ora del giorno, la sacra giornata dedicata alla poesia (della quale sua figlia è appassionata) con la casa di Federico che si riempie di poeti metropolitani, trasforma quell’appartamento (che più borghese non si può) in un porto di mare. La convivenza si rivela da subito comicamente tragica e la prima a rimetterci è la compagna di Federico, Gemma (Eleonora Sergio), che mal sopportando l'irruenza dei ragazzi, nel giro di 48 ore fa le valige e se ne va. O meglio, sono i due figli che ce la mettono tutta per farla sloggiare. E dopo tre giorni è pure la domestica filippina a lasciarli al loro destino. L’arrivo nell'appartamento accanto della nuova inquilina Luisa (Paola Cortellesi), simpatica, spiritosa e piena di buon senso, avrà giorno dopo giorno un effetto positivo nei rapporto tra padre e figli. Risanatrice di aziende e quindi “tagliatrice di teste” la povera Luisa è costretta, suo malgrado e causa crisi, a licenziare ad un ritmo vertiginoso; per questo è oggetto di minacciose telefonate e insulti quotidiani, tant’è che vive costantemente nel terrore di vendette.
Ma il suo carattere positivo e la sua generosità sono la sua forza, quasi un riscatto dal “crudele” lavoro che svolge e che detesta. Il suo senso di colpa è tale che, privatamente, tenta di reinserire alcuni dei licenziati in altri lavori. O almeno fa il possibile per riuscirci. Come Luisa aiuterà Federico in tutti i suoi problemi (soprattutto ad essere più sensibile con i figli e ad ascoltarli nel modo giusto), lui a sua volta aiuterà lei in più di un’occasione. Sembrano destinati ad una bella e solida amicizia, nonostante qualche comica insofferenza dovuta a caratteri così diversi. Ma la partenza dall’Italia dei figli di Federico, decisi a tentare una nuova vita a Londra, li lascia praticamente soli. Divisi da una lunga parete, che separa i loro appartamenti attigui, sembrano intenzionati a non decidere del loro rapporto. Resteranno amici o proveranno a fare un passo in più? Più probabile il tentativo, nel finale, di far nascere qualcosa di importante. Ci riusciranno?

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