Sinossi *: In un Paese che professa un unico Stato e un’unica cultura percepiti ormai da molti ragazzi solo come miti
sbiaditi eppure quotidianamente riverberati dal clima di assedio e timore, seguiremo le tracce di una ragazza in attesa della chiamata di leva, da Tel Aviv fino al deserto del Negev, con particolare attenzione alla dimensione musicale del progetto. Lo scenario è quello dei rave. Celebrazioni laiche e postmoderne ma coi propri riti e sacerdoti, coi propri totem e tabù. Una perfetta sintesi rituale del nichilismo e il desiderio di fuga contemporanei. Le feste, attraverso l’occupazione momentanea di lembi di deserto, si srotolano fra dirigibili e accampamenti beduini configurando uno spazio quasi fantascientifico eppure non così alieno. Come installare uno sguardo in un romanzo di formazione psichedelico, sui modi temporanei in cui una ragazza ha risolto temi eterni come il piacere, la disperazione, la conquista dello spazio e la sospensione del tempo. Sull’ossessivo vagare di una generazione che, fra l’eco di droni, grida e casse si aggira per il posto più rumoroso sulla terra.