Sinossi *:
La biblioteca privata di Umberto Eco era un mondo a sé: più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario, che con Umberto Eco aveva collaborato per una videoinstallazione alla Biennale Arte di Venezia un anno prima della morte dello scrittore, ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla fattiva collaborazione della famiglia. Ne è nato un documentario che non solo descrive un luogo straordinario, ma cerca di afferrare il senso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”, come la definiva lo stesso Eco.

NOTIZIE 'Umberto Eco - La Biblioteca del Mondo'



Note:
Nota della Famiglia Eco
L’idea di partecipare al film-documentario di Davide Ferrario nasce dal desiderio di lasciare una testimonianza della casa-biblioteca-studio che Umberto e Renate Eco hanno nel tempo creato e nella quale la famiglia ha vissuto per oltre trent’anni.
I tanti libri che riempiono i ripiani delle librerie, occupano i tavoli di casa, affollano sportelli e casse e formano persino pile accatastate sul pavimento, costituiscono quell’entità fisica che Umberto Eco stesso ha definito “memoria vegetale”, nella quale si trova la sua anima.
Saper raccontare la sua biblioteca significa descrivere le sue passioni, lo spazio della sua memoria, la sua curiosità infinita, il suo senso dello spirito e dell’ironia, il concetto di enciclopedia come formazione intellettuale a tutto tondo; insomma, la sua passione per una conoscenza aperta.
In vista degli accordi successivamente presi con il Ministero della cultura, la collezione dei libri antichi (alla Biblioteca Braidense di Milano) e la biblioteca dei libri moderni di studio (all’Università di Bologna), avrebbero presto trovato una nuova casa. L’imminente trasloco ha reso sempre più forte il desiderio di lasciarne una traccia visiva, e di renderla pubblica condividendo le nostre esperienze. Così abbiamo incontrato Davide Ferrario, che aveva da poco girato un documentario su Umberto con una sequenza di una passeggiata attraverso le librerie di casa, presto diventata virale. A sua volta Ferrario stava riflettendo su argomenti inerenti la biblioteca, e ci siamo subito trovati a condividere storie su libri, ricerche, fotografie, e a immaginare percorsi di lettura in una comunanza di idee. Il regista ha immaginato un suo modo personale e autoriale per raccontare una storia che ha dato vita a un bellissimo film sulle biblioteche, quelle di Umberto Eco e quelle del mondo.

ULTIME NOTIZIE