Sinossi *: Il racconto prende il via nella Varsavia del 1939, quando il piccolo Janusz (Samuel Ventura) sale sul furgone dell’infermiera Irena Sendler (Debora Palmieri), lascia la mano della madre e vede i suoi genitori sparire all’orizzonte. Con un balzo temporale, i telespettatori vengono trasportati ai giorni nostri, tra le strade di Vienna, dove il giovane Marcus (Marco Arzani) imbratta un muro con il simbolo della svastica insieme ad altri ragazzi incappucciati, che scappano non appena arriva Rudolf (Gian Carlo Dettori), il nonno di Marcus.
Da questo momento inizia il racconto di Rudolf, che per la prima volta svela alla sua famiglia una verità che aveva sempre tenuto per sé: partendo dall’invasione della Polonia, dalla segregazione degli ebrei nei ghetti, spogliati di tutti i loro averi e dei loro diritti, e dalla deportazione nei campi di sterminio, Rudolf narra anche di persone che non rimasero indifferenti di fronte a quell’abisso di dolore e cattiveria e che decisero di rischiare la propria vita per salvare quella di perfetti sconosciuti. Come Irena Sendler, “la Schindler di Varsavia” che portò fuori dal ghetto quasi 3000 bambini ebrei e, tra questi, anche lo stesso Rudolf, che alla fine si scopre essere, in realtà, il giovane Janusz. Affidati a famiglie polacche o a istituti religiosi, infatti, i bambini ebrei salvati da Irena presero le generalità di altri bambini scomparsi e cominciarono a vivere le vite di qualcun altro, con altri nomi e altri compleanni. Lontani dalle loro famiglie ma vivi, quei bambini hanno potuto crescere e diventare grandi, grazie all’aiuto di chi ha deciso di non voltarsi dall’altra parte.
Note:
Il cortometraggio è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Brunialti basato sulla vera storia dell’eroina polacca Irena Sendler.
Per il suo grande valore di servizio pubblico, il cortometraggio ha ricevuto l’endorsement dall’organizzazione ebraica Benè Berith Roma e dalla Comunità Ebraica di Milano.