Sinossi *: Il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore Luca Attanasio, 43 anni, viene assassinato da una banda di criminali armati di machete e Kalashnikov nel parco Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo. Assieme a lui, cadono anche il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e l’autista congolese Mustapha Milambo.
Tre giorni prima del suo assassinio, il giovane ambasciatore italiano abbraccia sua moglie l’ultima volta. Sono le 4 del mattino, Zakia si è svegliata con una brutta sensazione. Lui le dice: “E’ presto, amore, torna a dormire”. Si stringono, assonnati. Qualche ora dopo, Attanasio salirà su un volo dell’Onu alla volta del lago Kivu. E’ il cuore malato del Congo, una delle regioni più ricche e più devastate della terra, dove - per guerra o malnutrizione - si consuma una silente ecatombe: secondo dati dell’ONU sono morte negli ultimi 25 anni più di 5 milioni di persone .
Questo film è il ritratto intimo di un idealista innamorato dell’Africa e che in Africa viene ucciso. Attanasio era un diplomatico fuori dagli schemi. Un brillante bocconiano amico di suore e missionari, di fede cristiana ma sposato a una musulmana, entrambi credenti nello stesso tenero dio della compassione.
La voce narrante principale del film è quella della moglie Zakia Seddiqi, compagna di vita e di ideali. Seguiamo Zakia in Congo, due anni dopo la tragedia, dove ha vissuto quattro anni intensi con Luca e dove le loro tre piccole bambine hanno vissuto i loro primi anni di vita. Ha deciso di portare anche loro, Sofia (6 anni) e le gemelle Miral e Lilia (4 anni), per riannodare un filo interrotto troppo presto. Durante il suo viaggio, Zakia incontra persone che hanno condiviso parti importanti nella vita di Luca - amici, colleghi diplomatici, complici di progetti umanitari - aggiungendo frammenti al ritratto di un uomo con un’energia e un’umanità fuori dal comune. Ognuno di loro ha nel proprio smartphone un messaggio vocale, un videomessaggio, una foto inviata da Luca, archiviato e custodito con affetto. Messaggi, foto e video “privati" (particolarmente significativi quelli condivisi e commentati dagli amici più stretti di Limbiate, in Brianza), diventano una parte importante del film.
Nel giorno dell’anniversario della morte di Luca, Zakia parla a un pubblico di studenti di italiano a Kinshasa: “Luca era un grande sognatore. E per la Repubblica Democratica del Congo, dove è in corso una delle ‘guerre dimenticate’ tra le più atroci, sognava la pace. Sognava che la voce dei congolesi arrivasse fuori dal paese.”
La immagini e le testimonianze mostrano un paese dove la povertà e la violenza sono una presenza costante. Nel carcere militare di Ndolo, negli stessi giorni, si svolge il processo ai 6 ragazzi accusati dell’assassinio di Attanasio. Le loro “confessioni” proiettate su uno schermo di tela mosso dal vento, ricostruiscono le dolorose vicende di quel giorno. Zakia, dopo molte incertezze, ha deciso di esserci. Il processo va avanti, fino alla sentenza. La condanna a morte degli imputati, su richiesta di Zakia e delle altre parti civili, viene commutata in ergastolo.
La cosa più difficile - e la più significativa - è il perdono. Zakia ne parla in macchina, nella notte di Kinshasa, con un amico, il cantante Gaz Mawete: “Riuscire a perdonare i responsabili è una cosa che non è da tutti”, dice Gaz. “La colpa di quello che è successo non è del popolo congolese. Abbiamo vissuto qui quattro anni intensi. Non posso voltare le spalle a questo paese”, risponde Zakia.
Il viaggio di Zakia si conclude a Boma, una piccola città del Congo centrale, dove con Mama Sofia, l’associazione umanitaria creata con Luca, sta sostenendo un ospedale che accoglie ogni giorno madri in difficoltà. E’ questo il senso più profondo del viaggio di Zakia e del suo messaggio: l’unico modo di onorare la memoria di Luca è quello di continuare il lavoro iniziato insieme. Broken Dream è un film che, raccontandone la morte, celebra la vita di un uomo che ha dato tutto se stesso per aiutare gli altri, che ha interpretato il suo ruolo istituzionale con coraggio e generosità, che ha lasciato tracce profonde nelle persone che lo hanno conosciuto, che stava realizzando un sogno interrotto troppo presto.