Sinossi *: 1944, in un’alba d’estate, a Busseto, un gruppo di cinque soldati tedeschi in ritirata comandati dall’Ufficiale Friedrich, catturano tra i campi un gruppo di giovani che, per ragioni diverse, non hanno lasciato il paese.
Tra i prigionieri ci sono: Samuele, ebreo e maestro di violino; sua sorella Anna traumatizzata per la deportazione nei campi di sterminio dei suoi genitori; Lea, la fidanzata di Samuele; Giovanni e Luigi, due contadini che hanno dato rifugio ai due fratelli; Battistino, un adolescente ribelle e coraggioso, che ha resistito fino all’ultimo ed è stato catturato da Cesare, un sergente fascista unitosi al gruppo dei militari tedeschi in fuga; un prete, colpevole di aver denunciato sotto la tortura dei militari la presenza dei giovani nei campi e nel paese.
Il teatro di Busseto ora fa da sfondo ai destini di queste persone.
In questo scenario verdiano, nell’insensato inferno della guerra che vede la co-presenza di un esercito in rotta, e di un manipolo di civili disarmati, l’ebreo Samuele e il nazista Friedrich trovano una passione in comune: quella per il violino e la musica. Il sentimento della musica unisce spiritualmente e culturalmente i due nemici.
L’ufficiale tedesco ha saputo dalla radio che ormai la guerra è finita, distrutto dalla consapevolezza della disfatta e del tradimento della Grande Germania verso i suoi soldati (gli automezzi di soccorso non sono mai giunti a prelevarli) è consapevole che ognuno potrebbe far ritorno alle proprie case, ma il destino si frappone alle sue intenzioni pacifiste. Lui vorrebbe liberare i prigionieri, ma non è semplice convincere i propri commilitoni ad abbandonare il ruolo avuto fino a quel momento. In particolar modo il soldato Helmut, il violento del gruppo, si ostina a difendere la propria scelta di militare del Terzo Reich.
Samuele, in un gesto eroico, prima si frappone ai soldati nazisti che stanno fucilando gli innocenti contadini, nel conflitto a fuoco rimane ferito, poi salva dal suicidio Friedrich l’ufficiale sconfitto e gli offre il proprio lasciapassare di musicista.
L’alba del nuovo giorno sta sorgendo. Giovanni, Luigi e Battistino, i contadini liberati da Friedrich, stanno prendendo la via dei campi, quando vengono raggiunti e trucidati da Helmut.
Negli ultimi momenti di vita Samuele, riceve l’estrema unzione dal prete che gli domanda perdono per il suo umano tradimento; l’ebreo gli ricorda che l’unico valore esistente nel quale riconoscersi data la tragedia del presente è quello, al di là delle ideologie e degli schieramenti, della solidarietà umana. Il piccolo e magari insignificante aiuto, materiale o morale, che solo l’uomo può dare a un altro uomo.
All’inutile carneficina dei contadini reagisce il prete nell’estremo tentativo di difendere se stesso e le superstiti Anna e Lea.
Cielo e terra, quella linea dell’orizzonte labile e indistinta tipica della pianura padana, diventa metafora di uno sguardo verso le vicende umane attento alle singole individualità.