Sinossi *:
Dal 1937 agli anni Sessanta, da Scipione l’Africano a La Dolce Vita , Cinecittà è stata un vero laboratorio politico. Tra la fine del fascismo e gli anni del boom economico, Cinecittà è diventata l’epicentro simbolico della società italiana e teatro della sua rappresentazione. I re gisti aggiravano le pressioni politiche e le produzioni cercavano di tenere testa ai competitor americani. Queste sfide avrebbero potuto segnare la fine del cinema italiano. E invece, in queste difficoltà, i cineasti hanno trovato la forza di creare e fare emergere una forma d’arte peculiare. Un cinema nuovo, capace di rappresentare la realtà dell’Italia e diventare uno dei principali ambasciatori del Paese nel mondo.

NOTIZIE 'Cinecitta', la Fabbrica dei Sogni'



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