Sinossi *:
Silvana, una attrice non più giovanissima, continua a sognare una carriera da diva sul grande schermo, a dispetto dello scarso interesse finora suscitato presso registi e produttori. Ma non si arrende e insiste a proporsi, cercando di curare al massimo l’aspetto fisico e continuando a studiare per perfezionare il suo stile di recitazione. Nonostante l’impegno, proseguono per lei delusioni e frustrazioni, che finiscono per alterare il suo equilibrio psichico. Ormai l’idea di sfondare nel cinema per Silvana diventa una vera e propria ossessione. Finchè il suo agente la indirizza a una persona che risolverà certamente i suoi problemi. E così, dopo aver fatto un ennesimo book fotografico, si presenta al cospetto di un elegante signore abbigliato con sciarpa e borsalino. L’uomo si presenta come il regista Federico Stame. Segue un colloquio di routine, finchè Stame la invita a recitare un pezzo a piacere, cosa che Silvana fa col massimo impegno. Dopo una serie di dissertazioni cultural-intellettuali, di colpo l’uomo, in nome di un presunto senso del bello e dell’arte, comincia a rivolgere delle domande molto intime e imbarazzanti. Inizia così un incontro-scontro tra il grottesco e il paradossale: il pretesto per puntare l’indice sulla reale problematica delle molestie alle donne in cerca di lavoro da parte degli uomini di potere.

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