Recensioni di :
- I'M IN LOVE WITH MY CAR - I cinque sensi per un'auto


Sinossi *:
L'automobile ha segnato più di un secolo di storia umana. Il diffondersi dell'automobile ha cambiato il modo di vivere, di nutrirsi, di muoversi, di immaginare, delle società umane. L'automobile più di ogni altro oggetto ha modificato antropologicamente l'essere umano, ha cambiato la sua percezione del mondo. Attraverso i Cinque Sensi noi entriamo in contatto con gli oggetti e la realtà che ci circonda. Udito, olfatto, tatto, vista, gusto non sono soltanto la risposta biologica a delle necessità fisiologiche degli uomini, sono l'essenza di ogni individuo. I cinque sensi, ossia la natura biologica umana, si sono ridefiniti, plasmati su quanto le automobili ci hanno imposto, sono stati trasformati radicalmente. L'uomo che si è modificato per adattarsi all’autovettura, presto dovrà trasformarsi di nuovo. Il modello sociale fondato sull’autovettura è profondamente in crisi. Inquinamento, crisi economica, aumento dei costi dei carburanti, danni alla salute e affermazione di nuovi modelli di sostenibilità urbana basati su localismo e condivisone stanno accelerando questo processo di trasformazione sociale. Sarà un cambiamento complicato e di vastissima portata. Occorrerà infatti ripensare interamente al modo di muoversi, di viaggiare e quindi di vivere.

NOTIZIE 'I'm in Love with my Car'



Note:
La Struttura Narrativa
La struttura narrativa del documentario segue l'impianto che ha caratterizzato i precedenti film di Rossi e Mellara: è diviso in cinque capitoli (ognuno dedicato ad un diverso senso umano) più un prologo e un epilogo. Ogni capitolo racconta una o più brevi storie emozionanti e coinvolgenti che si combinano con filmati d'archivio che completano e collegano i diversi capitoli componendo così un documentario a puzzle, un collage emotivo e conoscitivo.
Nell’epilogo si pongono domande e si formulano ipotesi sul futuro più immediato del rapporto uomoautovettura e sul concetto di mobilità urbana.
La città del presente e quella del futuro sono raccontate partendo dal ruolo che ha giocato l’autovettura nel novecento e da quello che si dipana davanti nel futuro più prossimo.
Il documentario utilizza diverse modalità narrative:
- Brevi storie originali e coinvolgenti, del rapporto uomo-automobile; storie di donne e uomini la cui vita è stata trasformata in maniera sensibile dall'uso dell'auto, dagli effetti della sua diffusione di massa o più direttamente da un rapporto produttivo/creativo con le autovetture. Tra questi, un pilota (Dindo Capello), un designer di automobili di fama internazionale (Chris Bangle), tre ricercatori dell' ISFTTAR (Michel Berengier, Judicael Picaut, Arnaud Caen) che indagano su nuovi modelli di città e di sostenibilità dell'auto.
- Materiale d’archivio che visualizza in modo originale e avvincente il rapporto dell’uomo con l’autovettura nel corso del Novecento. Sequenze di montaggio mettono in luce come l’autovettura abbia creato il paesaggio geografico (urbano ed extraurbano) nel quale viviamo. Inoltre l’archivio racconta la nascita e l’ascesa del mito dell’autovettura nell’immaginario collettivo: libertà di movimento, emancipazione, velocità, sono le parole chiave di questo percorso nel mito.
- Significative interviste a persone che hanno dedicato la loro vita alle automobili, lavorando con queste o cercando di sopravvivere alle auto (tra questi: Chris Bangle, direttore del reparto design BMW dal 1992 al 2009; l'antropologo Franco la Cecla).
- Il racconto di un gruppo di studenti di una classe terza di una scuola elementare di Bologna che ha realizzato un laboratorio sul rapporto automobili-essere umani. Questo percorso ci porta direttamente nel futuro, per capire come le nuove generazioni percepisco e intendono il concetto di auto e il conseguente concetto di mobilità.

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