BOLGIA TOTALE - Una caccia senza soluzione
Un grande mix di citazioni, generi, interpretazioni ma anche dialoghi e colonna sonora. Sembra tutto già visto "
Bolgia Totale", il film di Matteo Scifoni, un po' come se la volontà del regista fosse solo quella di dimostrarci che ha visto, e gli sono piaciuti, tanti film di culto. Basta questo per decidere di fare un film? Forse sì, ma sarà il pubblico, alla fine, a dare una risposta.
Il poliziotto perduto tra debiti, alcol e droga (
Giorgio Colangeli), il delinquente spietato ma in fondo umano (
Domenico Diele) e poi una serie di guardie e malavitosi sempre in bilico tra bene e male, in equilibrio tra giustizia e guadagno senza scrupoli. Tutti alla disperata ricerca di qualcosa che risolva la vita o almeno attenui il disagio.
In questa corsa, però, il regista finisce per perdere le redini della storia e il ritmo suggerito dalla musica e dalle immagini diventa presto diverso da quello della sceneggiatura; montaggio e colonna sonora a una velocità, storie che rallentano e sembrano perdersi e fermarsi nella nebbia.
Giorgio Colageli se la cava egregiamente nei panni di un personaggio a metà strada tra il Bruce Willis di "Solo due ore" di Richard Dommer e "Il Cattivo Tenente" di Abel Ferrara, mentre
Domenico Diele perde anche lui, come il film, il filo del personaggio, alle volte coatto senza scrupoli altre fine dicitore di sottili e improbabili ragionamenti.
03/09/2015, 12:26
Stefano Amadio