FOTOGRAMMA D'ORO 50 - I vincitori
Il 26 maggio si è conclusa la 50esima edizione del
Fotogramma d’Oro Short Film Festival. Dopo l’omaggio a Tano Cimarosa, a cura di Nino Genovese e Totò Celano i quali hanno tratteggiato la figura dell’attore e regista messinese citando aneddoti e fatti vissuti, Marco Bonardelli ha dialogato con Maurizio Marchetti (nella foto sotto), Ospite d’Onore e presidente della Giuria del Festival.
A
Maurizio Marchetti il Maestro Fabio Pilato ha consegnato il
Premio alla Carriera consistente in una sua opera dedicata all’attore e regista Massimo Troisi intitolata “L’ombra del postino”.
La Giuria della Cinquantesima Edizione del Fotogramma d’Oro Short Film Festival 2018 composta da Maurizio Marchetti (presidente), Maria Arena, Nino Genovese, Donatella Lisciotto e Marco Olivieri (segretario), ha assegnato i seguenti premi.
FOTOGRAMMA D’ORO a AINHOA regia di Ivan Sainz-Pardo (Germania), con la seguente motivazione:"
per il coinvolgente linguaggio filmico, che si dipana tra sapienti ed emozionanti riferimenti alla crisi economica che ha drammaticamente stravolto il quotidiano di tutti noi, vista e vissuta attraverso gli occhi profondi e mai banali di una bambina, travolta dallo sgretolarsi della propria realtà familiare."
Oltre al suddetto premio al corto è stato assegnato il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a AURELIA SCHIKARSKI, giovanissima attrice di 9 anni, protagonista di AINHOA, "
per le sue straordinarie capacità espressive ben colte dalla sensibile regia di Ivan Sainz-Pardo".
Il FOTOGRAMMA D’ARGENTO è stato assegnato a HOLA ME LLAMO CARLA regia di Gabriel Beitia (Spagna), con la seguente motivazione: "
straziante monologo di grande intensità d’attrice, costruito abilmente in soli sei minuti di essenziale e sapiente sintesi cinematografica".
A ROCIO CALVO, interprete femminile del corto è andato il PREMIO ALLA MIGLIOR ATTRICE, con la seguente motivazione: "
la cui emozionante interpretazione del personaggio di Carla, appassionata e profonda nelle sue sfumature e nella sua sensibilità, denota una piena e straordinaria maturità e consapevolezza attoriale". La giuria ha altresì deciso di assegnare al corto di Beitia anche il PREMIO AL MIGLIOR MONTAGGIO, con la seguente motivazione: "
per il coinvolgente puzzle narrativo dal quale si sviluppa un crescendo capace di catturare e commuovere lo spettatore nell’arco di soli sei minuti".
Il FOTOGRAMMA DI BRONZO l’ha ricevuto FUTURO PROSSIMO regia di Salvatore Mereu (Italia), con la seguente motivazione: "
per il suo sguardo anti retorico sulla drammatica realtà dell’immigrazione, svolto attraverso un linguaggio visivo di stupefacente efficacia nella sua essenzialità filmica. Un cinema povero di mezzi e ricchissimo nella sua resa artistica e umana".
Inoltre la Giuria Campus composta da Francesco Ficchì, Josè Gordelli, Giulia Lombardo, Elena Lazaridou, Maria Santina Nibali e Chiara Scarpino, studenti che frequentano il corsi di laurea del Dipartimento COSPECS dell’Ateneo di Messina, ha assegnato il FOTOGRAMMA D’ORO Campus a “SISAK” regia di Faraz Ansari (India) che ha ottenuto anche il PREMIO SPECIALE “CINEMA È LIBERTÀ”, con la seguente motivazione: "
per la forza delle immagini tese a raccontare un amore, oggetto di persecuzione, nel segno della forza, della sensibilità e della sintesi del linguaggio filmico".
La Federazione Nazionale Cinevideoautori, seguendo una prassi ormai consolidata, ha deciso di assegnare il PREMIO SPECIALE al corto “SKIN” di Inaam Attar (Libano).
Il PREMIO AL MIGLIOR ATTORE è andato a GIORGIO COLANGELI per “Partenze” (Departures) regia di Nicolas Morganti Patrignani (Italia), con la seguente motivazione: "
".
La Giuria ha deciso di assegnare il PREMIO ALLA MIGLIORE FOTOGRAFIA a “2 by 2” regia di Mark Playne (United Kingdom), con la seguente motivazione: "per l’intensa capacità cromatica, volta a rendere con ironia, leggerezza ed intelligenza il racconto per immagini".
Il PREMIO SPECIALE “CINEMA COME IMPEGNO SOCIALE” è stato assegnato a “LA GIORNATA” regia di Pippo Mezzapesa (Italia), con la seguente motivazione: "per il racconto crudamente realistico, ma anche acuto e ricco di forza narrativa, spietatamente privo di artifizi scenici (le parole sono tratte dagli atti dell’inchiesta) che, attraverso la ricostruzione dell’ultima giornata di Paola Clemente, bracciante pugliese di 49 anni morta di fatica, ci descrive una drammatica realtà quotidianamente vissuta nelle nostre terre del sud".
02/06/2018, 16:20