FESTA DEL CINEMA DI ROMA 17 - Rapiniamo il Duce
Milano, aprile 1945. La guerra è quasi alla fine e nel caos generale Isola (
Pietro Castellitto), re del mercato nero, tenta un grosso colpo per poter dare una nuova vita a sé stesso e al suo amore Yvonne (
Matilda De Angelis), cantante del Cabiria, l’unico locale notturno rimasto aperto in città. Ma la ragazza è suo malgrado l’amante dello spietato gerarca fascista Borsalino (
Filippo Timi), follemente innamorato di lei e disposto a tutto per averla tutta per sé. Isola e i suoi compari intercettano una comunicazione cifrata e scoprono che Mussolini ha nascosto il suo immenso tesoro proprio a Milano, nella controllatissima “Zona Nera”, in attesa di fuggire per la Svizzera, scampando alla cattura e alla morte. Isola decide così di mettere in atto un folle colpo: rapinare il Duce.
Un classico film di intrattenimento, fatto a regola d’arte, con belle scene d’azione, i cattivi per eccellenza, i fascisti, una storia d’amore, servendosi anche del fumetto per veloci “spiegoni”, e un cast ben assortito che va da
Tommaso Ragno, attore che sta vivendo un periodo molto prolifico, a
Pietro Castellitto, ormai interprete maturo, da
Matilda De Angelis che è sempre un jolly per ogni produzione fino a
Maccio Capatonda, attore amatissimo che dai video parodia ne ha fatta di strada, aggiungendo quell’elemento comico che è uno dei diversi pregi del film.
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Rapiniamo il Duce" di
Renato De Maria mescola “I soliti ignoti” a “Bastardi senza gloria” di Tarantino, ai quali già altri film italiani si sono ispirati, primo fra tutti “Freaks out” di Gabriele Manetti. Qui però siamo a Milano e non c’è nessun elemento fantastico ma solo la voglia di un gruppo di ladri di riscattarsi, di cominciare una nuova vita con il tesoro di Mussolini, lontano dalla povertà, dall’orrore della guerra.
Non eroi, ma ladri, come sottolinea il personaggio di Marcello, e così senza perdersi nella retorica dei buoni contro i cattivi, del fascismo che è stato un abominio, De Maria, che ha scritto la sceneggiatura insieme a
Federico Gnesini e Valentina Strada, dirige un heist movie godibile, leggero, senza pretese, con dei personaggi ben caratterizzati, di facile appeal: l’esperto di esplosivi anarchico, il campione della Mille Miglia cocainomane e bizzarro, una ragazza agile e talentuosa nello scippo, il “cervellone” , la femme fatale, il cecchino affascinante e senza paura, la cantante bellissima e sensuale.
Con uno stile pop, un montaggio serrato e una bella colonna sonora volutamente anacronistica Renato De Maria intrattiene e diverte con un film “cucito a pennello” per una piattaforma come Netflix.
15/10/2022, 19:25
Caterina Sabato