RAPITO - Bellocchio in Competizione con l'Italia dell'800
È il momento di
Marco Bellocchio a Cannes. Dopo il grande successo di "
Esterno Notte", il regista torna a parlare di storia italiana, raccontando un fatto che ebbe inizio nel 1858 a Bologna e che sconvolse la vita di un bambino di sei anni,
Edgardo Mortara, e della sua famiglia.
Il "
Rapito" è proprio il piccolo Edgardo, ebreo sequestrato per ordine di Papa Pio IX, che di fronte alle abitudini, alle ragioni e alle conseguenze del gesto, concentra su di se l'attenzione del film. È la sua altalenante risposta agli eventi che lo travolgono a trainare il film e il suo rapporto con i rapitori, quasi da sindrome di Stoccolma, che lo costringono alla fede cattolica chiudendolo in seminario. Anche il controverso rapporto con i genitori, che fanno di tutto per riaverlo, sembra essere su un'altalena: vicino, lontano, alto, basso... Ed è questo il fuoco del film, che però sembra passare in secondo piano, dietro al racconto storico che rende tutto il racconto perlomeno intuibile.
Dalla spietatezza della Chiesa e del suo potere temporale, fino al racconto delle sue vittime, in questo caso gli ebrei, trattati secondo quegli odiosi e strumentali canoni religiosi di supremazia cristiana. Ed è la religione, tutta, per fortuna ad uscire più malmessa dal film, quella religione che costringe gli uomini a vivere assoggettati a Dio, qualunque esso sia, e alle "sue" leggi dettate dagli uomini.
Ma "
Rapito" rimane sospeso, con nessun elemento che prende il sopravvento per trainare il racconto. La Storia, il film arriva fino alla morte di Pio IX includendo l'Unità d'Italia, è appunto Storia, ben raccontata ma senza spunti o riletture, legata, anche nella conquista di Roma, alla vita del piccolo Edgardo e alle sue reazioni che sembrano solo causate dagli stimoli esterni, rimanendo così mai del tutto al centro della vicenda.
Il film di Bellocchio, scritto con
Susanna Nicchiarelli, è ben fatto e ricco in ogni aspetto produttivo, ma sembra come superato sia nella scelta di cosa voler andare a raccontare e sia nel punto di vista da cui si racconta che stupisce né avvince malgrado l'originalità e la drammaticità dell'episodio a cui è ispirato.
24/05/2023, 09:25
Stefano Amadio