Sinossi *: Antonello invia una lettera-confessione ad una rivista religiosa, sperando che venga pubblicata. Nella stanza di un ospedale, un prete giace a letto convalescente in seguito ad un terribile incidente automobilistico. Padre Z., attraverso la sua rubrica “Colloqui col Padre”, risponde alle lettere dei cari lettori con incrollabile convinzione, aiutato dal devoto e rassegnato assistente Domenico. Ogni busta è marchiata dai conflitti esistenziali della natura umana. Alcune sono sgualcite e macchiate di lacrime, altre ornate di suppliche disperate o commenti ironici sulle sfide apparentemente insormontabili della vita. L’ultima lettera è quella di Antonello, nella quale viene rivendicato il brutale omicidio di un ragazzino. La lettera ha i tratti di un racconto macabro e grottesco dove ogni parola è incisa con l’angoscia di un’anima che vacilla sul baratro della dannazione. La richiesta patetica di Antonello danza tra i regni della realtà e dell’immaginazione, lasciando il dubbio di colpevolezza come uno spettro che aleggia nella stanza.