Sinossi *: Sullo sfondo della Grande Guerra, questa storia che vuole raccontare il rischio della vita e la volontà di sopravvivere dei nostri soldati e insieme l'impegno a lottare strenuamente.
Sul fronte dell'Isonzo, nel '17, un fotografo di guerra, Cesare, e un cappellano, Don Silvano, vengono incaricati di scortare in trincea un giovane, Vanin, condannato per aver simulato di essere un telegrafista traduttore. La pena, vista la gravità del reato, equivale in pratica alla morte. Per questo motivo, Vanin, appena può, riesce ad eludere la sorveglianza dei due e si dà alla fuga. Il fotografo e il prete, a cui si è unita Teresa, una giovane debole di mente e incongruamente innamorata del sacerdote, sono disperati. Se non ritrovano il prigioniero, verranno condannati alla sua stessa pena. Inizia così una ricerca affannosa, nel continuo timore di essere scoperti, attraverso i reparti italiani di prima linea.
Cesare e Don Silvano riescono finalmente a rintracciare Vanin che ha raggiunto il suo paesino per assistere la giovane moglie in procinto di partorire. Ma l'avanzata austriaca li taglia fuori.
I due vengono catturati e soltanto un intervento coraggioso e imprevisto di Vanin riesce a salvarli. Fra i guardiani e il condannato è nata amicizia e solidarietà. Sulla via del ritorno, mentre è in corso un formidabile attacco austriaco alle linee italiane, i tre compiono insieme, per quel sentimento chiamato “amor di Patria”, uno straordinario gesto di valore. Per loro nessuna medaglia, ma riusciranno a salvare il condannato Vanin con una trovata piena di ironia.