Sinossi *: È l’inverno del 1944 e i bombardamenti si susseguono sulla città di Pola e sul porto, obiettivo militare importante, strategico per la difesa dell’Italia del nordest di cui la Venezia Giulia e l’Istria fanno parte.
La vita della piccola Egea Haffner, a parte le occasionali e improvvise fughe nel rifugio, prosegue come in una favola. C’è la villa dei nonni paterni, gli Haffner, e la gioielleria in centro dove lavora suo padre Kurt.
Nella primavera del 1945 le cose sembrano cambiare in meglio: la guerra finisce. Nell’Istria a prevalere sono i cosiddetti “Titini”, l’esercito messo insieme dal maresciallo Tito, che occupa tutta la regione giuliana, fino ad allora parte dell’Italia fascista.
Una notte che doveva essere di festa si trasforma nell’inizio di un dolore fortissimo per la piccola Egea. Qualcuno bussa forte alla porta di casa. Sono due uomini in una divisa, due Titini, e sono venuti a cercare Kurt: “Solo una formalità, un controllo”, dicono. Kurt li segue con un sorriso rassicurante per la moglie e la figlia, ma in quella casa non tornerà più.
La voce su che fine abbia fatto il papà di Egea si diffonde nei giorni successivi a Pola: potrebbe essere una delle vittime cadute nelle Foibe, spaventose voragini carsiche che cominciano a tormentare i sogni della bambina.
È solo l’inizio: poco tempo dopo, in seguito alle numerose aggressioni nei confronti degli italiani considerati fascisti, Egea inizia la sua vita di esule, che la costringe a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto a Bolzano, accudita dalla nonna Maria e dalla zia Ilse, che l’ama come una figlia. La sua vera mamma, Ersilia, sceglie invece di trasferirsi in Sardegna per perseguire l’obiettivo di aprire un negozio di parrucchiera tutto suo: vuole emanciparsi dalla famiglia Haffner, dalla quale non si è mai sentita accettata.
A Bolzano Egea cresce, scoprendo sulla propria pelle il dramma dello sradicamento, dell’esodo che accomunò più di 250.000 persone delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, costrette a lasciare la propria casa e a immaginare per sé un nuovo futuro.