Fondazione Fare Cinema
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locandina di "I Fantasmi di San Berillo"

I Fantasmi di San Berillo


Regia: Edoardo Morabito
Anno di produzione: 2013
Durata: 74'
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: Lemur Films
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di ripresa: DVC Pro HD 16:9
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Storyfinders / Giulia Gaiato
Titolo originale: I Fantasmi di San Berillo
Altri titoli: The Ghosts of San Berillo

Recensioni di :
- I FANTASMI DI SAN BERILLO - Un quartiere dimenticato
- TFF31 - "I fantasmi di San Berillo", viaggio nello storico quartiere "hot" catanese

Sinossi: Fantasmi di ieri e di oggi popolano il vecchio quartiere di San Berillo a Catania. 1958: è l’anno della legge Merlin con cui in Italia si chiudono i bordelli, e anche l’anno in cui San Berillo viene raso al suolo e i suoi 30.000 abitanti deportati nel quartiere periferico. Di San Berillo ne rimane un pezzetto: un buco nero al centro della città, crocevia delle storie che l’hanno attraversato tra mito, cultura popolare e case chiuse; e dove dal ’58 si riversano migliaia di prostitute da tutta Italia, dando vita a uno dei quartieri a luci rosse più importanti del mediterraneo. Anno 2000: un blitz delle forze armate mette fine al quartiere proibito. Ancora una volta gli abitanti di San Berillo sono costretti ad abbandonare le loro case. Holly e le altre prostitute rimaste vivono sospese in un paradosso temporale e urbanistico. Affacciate dalle porte finestre sulle vie desolate e deserte, attendono quei pochi, affezionati clienti che ancora le vanno a trovare. Tutte vogliono andarsene, ma nessuna di loro sembra riuscirci. Il fantasma di Goliarda Sapienza ritorna tra i vicoli in cui è cresciuta per ritrovare “l’architetto di lava” e quegli esseri mezzo donna e mezzo uomo che vi abitavano. Franco, un ottantenne, vive nella sua casa fatta di macerie e sogna della sua giovinezza, quando lavorava nei bordelli dove puliva i letti delle prostitute. Orazio, un deportato che si aggira per il quartiere con la sua insanabile nostalgia per il mondo perduto, tenta di portarsi a casa le pietre e i resti del quartiere distrutto. Vincenzo, un’altro deportato, vive da solo, abbandonato da moglie e figli, nel quartiere impersonale costruito appositamente per i vecchi abitanti del centro storico. San Berillo, con i suoi fantasmi che si aggirano per le stradette, e che se solo ti fermi ad ascoltare prendono vita come voci avide di spazi e tempi per esplodere in un canto doloroso e ironico, è lo scenario dismesso dell’eterna migrazione degli ultimi, dei miserabili.
San Berillo è un luogo della fantasia; un non luogo nella realtà irrappresentabile; un cimitero di storia e cultura e il ventre da cui è generato il segno smarrito del mondo antico che risuona, tra il rombo di un motorino e l’altro, attraverso i secoli. E i suoi fantasmi ci sognano, a noi che siamo gli spettatori-attori ad occhi chiusi di un dramma in atto unico: il vuoto, l’oblio, l’incessante ripetersi del tutto che non ha mai una forma definitiva, ma vive in queste storie che tracciano, dolorose e ironiche, una continuità tra un passato idealizzato e un presente da ristrutturare.

Sito Web: http://www.lemurfilms.it/ifantasmidisanberillo

Ambientazione: Catania

"I Fantasmi di San Berillo" è stato sostenuto da:
Sicilia Film Commission
Regione Siciliana
Sensi Contemporanei Cinema e Audiovisivo


Note:
Cenni Storici
Ubicato a ridosso della stazione e il porto di Catania, San Berillo è stato sempre il centro artigianale e povero dove si insediavano i gruppi marginali e dove i postriboli vi trovarono un porto franco. È proprio nell’anno della chiusura delle case di tolleranza, a seguito della legge Merlin nel 1958, che inizia lo sventramento del quartiere, il più imponente avvenuto in Italia dal secondo dopoguerra. Ventimila persone furono deportate nel quartiere periferico del Nuovo San Berillo, costruito appositamente per loro. Al posto del vecchio quartiere popolare sorse la moderna “via delle banche”. Ma del vecchio San Berillo ne è rimasto un pezzetto a custodirne l’anima: un buco nero al centro della città, dove si sono concentrate centinaia di prostitute. Così come sino al ’58 nel quartiere erano concentrate tutte le “case chiuse” della città, dal ’58 al 2000 San Berillo fu uno dei quartieri a luci rosse più importanti del mediterraneo. Poi un memorabile blitz delle forze armate ha messo fine al quartiere della prostituzione. Ancora una volta gli abitanti di San Berillo sono stati cacciati via disperdendosi per le strade della città, questa volta prevalentemente sui viali del lungo mare. Oggi San Berillo è un deserto in pieno centro dove le poche prostitute stanno in attesa dei loro sempre più rari clienti, per lo più ritardati o anziani, che ancora le vanno a trovare.


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