Sinossi *: Dony è una liceale bolognese. Studiosa, sveglia, carina senza essere bella, ama la danza classica, ma la prima volta in cui la conosciamo è di fronte a uno psichiatra che cerca di capire come sia possibile che sia accaduto quello che è accaduto. E’ a lui che Dony racconta la sua storia: come a seguito di un incontro fortuito si sia innamorata di Marco, sportivo, brillante, bello come il sole, e come lo ritrovi per caso in una corsia d’ospedale, vittima di quello che sembra un banale incidente di sci. I due ragazzi, pur così diversi, sembrano legare e Dony immagina una grande storia d’amore.
Ma l’incidente non è banale: il danno neurologico conduce Marco nell’ombra della sua camera, con l’unica compagnia dell’amore disperato e protettivo di sua madre. E’ proprio sua madre che contatta la ragazza, nella speranza di ricreare intorno al figlio sfortunato un ambiente stimolante che somigli a quello di un tempo. Dony è generosa e si inoltra nel mondo sconosciuto di Marco, fatto ormai solo di piccole cose semplici: pettinarsi, mangiare, cambiare maglietta. Il percorso è difficile, e lei accetta, rifiuta e accetta di nuovo. I suoi genitori non la capiscono. Tutto il loro amore non basta a giustificare quella che sembra una pazzia: Dony perde colpi a scuola, si allontana dai suoi interessi per dedicarsi a qualcuno che non potrà offrirle altro che un infantile attaccamento.
La soluzione che trovano è una terapia che faccia luce su questo cambiamento di vita. Ma il cambiamento è tale, talmente grande e profondo che nulla può fermarlo, non l’affetto della famiglia né i consigli dei professori né la presenza dei compagni di scuola. Il fulgore interiore di Dony aiuta Marco a sorridere, e questo per lei è un dono speciale. I due ragazzi si sposano, con una improbabile cerimonia di gioia. Ed è la gioia di Dony la risposta che lo psichiatra stava cercando. Non c’è follia in lei, se non quella dell’amore più puro.