SILVIO BERLUSCONI: ascesa e caduta nei film e nei documentari
Berlusconi è caduto! Dopo 18 anni dalla discesa in campo, con la dichiarazione di voto a favore di
Gianfranco Fini candidato alla poltrona di Sindaco di Roma contro
Rutelli nel 1993, e direttamente con
Forza Italia e la vittoria nelle elezioni nel marzo 1994.
La cultura, il cinema, il mondo dei documentari non lo hanno mai amato particolarmente. Lui, re di quella tv commerciale che ha allontanato dal cinema e dal "pensiero" milioni di italiani. Senza badare ai mezzi. Di sicuro gli artisti, gli autori, gli intellettuali non hanno fatto granché per farsi voler bene dal pubblico; sempre distanti, lontani dalle esigenze e dai gusti e troppo occupati a parlare di se stessi e non di quello che accadeva nel paese e che poteva interessare la gente. Non tutti, certo. Una parte significativa, sì.
Ma parlare bene di Berlusconi in generale, in un film o in un documentario non è onestamente impresa facile. Molti hanno preso come target il Cavaliere, forse rischiando qualcosa in termini di consenso politico (finanziamenti pubblici, passaggi tv, uscite in sala), o forse no, già talmente emarginati da non esser neanche presi in considerazione come pericolo.
I lavori più significativi degli ultimi anni non sono pochi: questi ci sembrano i più riusciti.
Silvio, uno di noi, di
Antonio Bellia,
Elisa Bolognini,
Marzia Mete,
Valentina Monti,
Gianfranco Pannone,
Andreas Pichler. Lavoro corale che anticipa la situazione di ieri, analizzando i rapporti con gli italiani e con il suo alleato più forte, la Lega nord. Ospite all'IDFA il festival di documentari tra i più importanti del mondo.
Silvio Forever; l'album dei ricordi scritto da Stella e Rizzo e diretto da
Roberto Faenza. Senza troppi giudizi è un viaggio documentatissimo sul Cavaliere, che parte dalla nascita fino al sogno, svanito da tempo, dell'elezione al Quirinale.
Videocracy;
Erik Gandini affronta l'argomento televisione, quello capace di dare a Berlusconi il consenso e il potere che ha esercitato fino a ieri. Per questo doc, grande successo nel mondo, difficoltà di diffusione in Italia.
Shooting Silvio di
Berardo Carboni. Film che racconta la storia di un giovane che progetta il rapimento e l'omicidio del Presidente del Consiglio, e capace di smuovere i capi del Pdl fino ad annulare la terza replica su Sky. Il link porta alla lettera che lo sceneggiatore
Daniele Malavolta, scrisse al nostro giornale.
Il caimano.
Nanni Moretti, che racconta il film nel link del titolo, mette nelle mani di un produttore in crisi la storia del Cavaliere. Il film uscì 2 settimane prima delle elezioni del 2006, quelle vinte da Prodi. Moretti è in qualche modo l'unico ad aver messo qualche curva, con il suo cinema, sull'autostrada di Berlusconi.
Viva Zapatero!. La regina della satira,
Sabina Guzzanti, in seguito alla chiusura del suo programma "Raiot" dopo la prima puntata, costruisce un documentario che punta il dito contro la censura dell'informazione, grazie a contributi di altri "epurati Rai" come
Daniele Luttazzi ed
Enzo Biagi. Tornerà ad occuparsi di Silvio con "
Draquila - L’Italia Che Trema"
Quando c'era Silvio, di
Ruben H. Oliva, documentario che racconta, prima delle elezioni del 2006, le tappe professionali e politiche del Cavaliere. Oggi, titolo attualissimo...
Di me cosa ne sai, ascesa e caduta del cinema italiano, da Andreotti (che ormai appare come un illuminato salvatore della patria) a Berlusconi nel documentario di
Valerio Jalongo.
In produzione c'è
Sposerò Silvio Berlusconi, di
Andrea Costantino. Chissà se ora cambierà titolo...
13/11/2011, 10:53
Stefano Amadio