MARAVIGLIOSO BOCCACCIO - Il Decamerone di Paolo e Vittorio
"A metà riprese" ha detto Paolo Taviani "ci siamo trovati a dire che in realtà con
Maraviglioso Boccaccio e Cesare deve Morire stavamo facendo lo stesso film. Un gruppo di persone costrette in una situazione terribile che trova la salvezza grazie all'arte".
Ma non è solo questo.
Maraviglioso Boccaccio, come Cesare è un film teatrale; un teatro classico però, da compagnia di giro e da stagione all'Eliseo. La macchina da presa è sempre ferma nello stesso punto, cancellando di fatto la quarta parete; è lì in platea come gli occhi degli spettatori e davanti, a favore di pubblico, si muovono gli attori e si svolge la scena. Mentre in "
Cesare deve morire" si aveva la sensazione di entrare nelle celle con i detenuti, si sentiva l'odore della branda con il cinema realistico sapientemente mischiato al teatro in una indovinata forma di sperimentazione, in Boccaccio si sta seduti in platea di fronte a una costruzione così elementare da sembrare superficiale e alla fine alquanto noiosa.
Inquadratura esemplare è quella con i ragazzi che si accingono ad ascoltare il racconto del novellatore di turno (nella foto): le panche sono su cui sono seduti si aprono a favore di pubblico e non di soggetto protagonista, costringendo gli attori a voltare la testa indietro dando il corpo al pubblico e l'attenzione al fondo scena. Un quadro che seppur forzato può funzionare in una sala teatrale, ma che al cinema ha il potere di rendere l'atmosfera particolarmente falsa.
A distanziare il film dei Taviani dal filone boccaccesco dei primi anni 70 non è solo l'estrazione intellettuale dei registi ma la totale mancanza di ironia e di ricerca del divertimento. A fronte di un gruppo di ragazzi che fugge dalla peste e dalla morte che ormai li circonda, non si percepisce , all'interno delle storie poi raccontate, nessun tipo di vitalità, di voglia di pensare ad altro, alla carne come allo scherzo o all'amore. L'atmosfera tra i novellatori e le novelle è la stessa, pregna di pessimismo, di lacrime e di morte. L'amore, il sesso, il tradimento e lo scherzo sembrano vestiti a lutto, come i fuggitivi dalla peste fiorentina.
I racconti e i personaggi sono sempre tristi e agli eccessi "boccacceschi"
Paolo e Vittorio Taviani preferiscono la moderazione e il tatto.
"
Maraviglioso Boccaccio" poteva essere un bel progetto d'innovazione, con giovani attori, affermati o promettenti, a lavorare con l'esperienza dei due registi in un progetto dallo spunto classico e dallo sviluppo sperimentale. E non servono neanche i supposti agganci alla realtà contemporanea, perché alla fine tra recitazione, messa in scena, costumi, scenografie il più moderno di tutti sembra proprio il buon
Giovanni Boccaccio.
22/02/2015, 11:24
Stefano Amadio