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BENE! VITA DI CARMELO - Raccontare l'IndefinibileSinossi *: Iconoclasta, geniale, scandaloso, provocatore, ambiguo. Carmelo Bene, considerato da molti il più grande attore del ‘900 italiano, è stato molte cose, ma è sempre rimasto fedele ad un unico grande imperativo: essere fino in fondo l’arte alla quale aveva scelto di consacrarsi - il teatro. Ma fino a che punto un artista puo’ spingersi per affermare la propria visione? E quanto la fedeltà ad un’idea puo’ diventare totalizzante al punto da trasformarsi in un sacro vincolo?
Note:
Carmelo Bene nasce a Campi Salentina, in provincia di Lecce, nel 1937. Dopo gli studi classici, riesce a farsi riformare alla visita di leva fingendosi omosessuale, la sua prima “prova da attore”.
Poi approda a Roma, all'Accademia di Arte Drammatica Silvio D'Amico che però lascerà dopo un anno, convinto della inutilità di quel tipo di formazione. Nel 1959 debutta come protagonista del Caligola di Albert Camus ma decide quasi immediatamente di diventare regista di sé: reinventa il linguaggio teatrale e manifesta il suo genio di attore nelle "cantine teatrali" romane. Da molti viene considerato un affabulatore, mentre altri, da Moravia a Pasolini, a Flaiano, lo ritengono un vero genio. Un enfant terrible che lotta contro il teatro di testo a favore di un teatro da lui definito "scrittura di scena". Comincia anche il sodalizio artistico-sentimentale con l'attrice Lydia Mancinelli. Fra il 1968 e il 1974 Bene esce definitivamente dalle "cantine" e raggiunge i grandi teatri. Si alimenta in questo periodo la leggenda di un Bene tiranno dei suoi compagni di scena.
Nel 1968 Bene approda anche al Cinema, con Nostra signora dei Turchi, che vince il premio speciale della giuria a Venezia. La sua proiezione nelle sale però genera tumulti, forse per via della sua geniale "inguardabilità". I secondi anni Settanta sono dedicati ai suoi personalissimi Amleto,
Romeo e Giulietta, Riccardo III, Otello, alcuni dei quali anche in versione tv: spettacoli, nei quali resta poco del testo originale, annegato in un mare di musica e distorto dalla voce del protagonista-demiurgo. Negli anni Ottanta Carmelo è ormai un mito, distrugge l'Io sulla scena, immedesimandosi nel ruolo che vuole demolire. I 4 by-pass però preoccupano i fan, mentre lui litiga spesso con i critici e con la moglie, l’ex Miss Italia Raffaella Baracchi. Macchina attoriale: così si autodefinì Bene con un neologismo significativo. Una macchina che purtroppo si spense il 16 marzo del 2002.