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Simone Pinchiorri  (19/10/2007 @ 14:37)
Mazzacurati firma una pellicola tra il giallo e la storia sentimentale, ambientata in un paesino sulle rive del fiume Po, in una provincia dove non succede quasi mai nulla. A turbare la quiete arriva un'insegnante, Mara, interpretata da una brava Valentina Lodovini. La giovane donna attira le attenzioni degli uomini del paese ed in particolare di un meccanico tunisino, che inizia a spiarla segretamente. Parallelamente a questa vicenda è narrata la storia di un giovane ragazzo, che vuole sfondare nel giornalismo, al quale il suo principale consiglia di tenere "la giusta distanza" tra sè e la notizia. Mara prima è spaventata dalla presenza di Hassan, poi si innamora del giovane, fino a mantenerne una "giusta distanza" quando lui chiede di sposarla. Il film prende poi una piega tragica e si addentra nei meandri del giallo. Riprendendo un filone iniziato alla 64. Mostra d'Arte Internazionale Cinematografica di Venezia con "La Ragazza del Lago" di Andrea Molaioli, il cinema italiano si sta avvicinando al giallo di provincia tanto caro anche alle fiction televisive. Nel film di Mazzacurati non c'è un commissario simil Toni Servillo, ma un giovane giornalista alle prime armi, amico del condannato del delitto, che risolverà il caso. La tematica principale del film è "il male", che avvolge tutta la nostra società e del quale i primi a soffrirne sono gli innocenti.

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