Mario Martone, napoletano, comincia a lavorare in teatro nel 1977, nel clima delle avanguardie di quel periodo, fondando il gruppo “Falso Movimento” e realizzando spettacoli che incrociano il teatro col cinema come Tango glaciale e Ritorno ad Alphaville. Dieci anni dopo, coinvolgendo altri artisti napoletani, dà vita alla compagnia “Teatri Uniti”, con cui, oltre a continuare il suo teatro, realizza il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano, che riceve il Gran Premio della Giuria a Venezia...visualizza tuttoa nel ’92. Seguono L’amore molesto (1995, David per la regia), Teatro di guerra (1998), L’odore del sangue (2004), tutti presentati al Festival di Cannes, e infine Noi credevamo, sul risorgimento italiano, premiato con sette David di Donatello, tra cui quello come miglior film italiano del 2011. Numerosi sono i suoi lavori in altri formati: cortometraggi, documentari, film di montaggio, tra cui Rasoi, Lucio Amelio/Terraemotus, Antonio Mastronunzio pittore sannita, La salita (episodio del film collettivo I vesuviani), Una storia saharawi, Nella Napoli di Luca Giordano, Caravaggio l’ultimo tempo. Negli ultimi quindici anni ha curato inoltre diverse regie di opere liriche nei maggiori teatri del mondo. Nel 2011 mette in scena per il Teatro Stabile di Torino, di cui è direttore, le Operette morali di Giacomo Leopardi e comincia a lavorare al film sul poeta, Il giovane favoloso.