Sinossi *:
Vittorio Zemeli è un uomo sui 60. Vive in un appartamento di un palazzo grigio, in una città grigia centro europea, attraversata da un fiume. Conduce un negozio di fiori.
Al centro della sua casa e della sua vita solitaria, ha posto il televisore sempre acceso che gli fa compagnia. Una sera uguale a tante altre sere, Vittorio scorge in TV un attore preciso, identico a lui, come lui, sta mangiando. Vittorio in tv si ammazza. Il giorno dopo al lavoro Vittorio è inquieto.
Alla chiusura del negozio, mentre aspetta l’autobus, tre amici lo sorprendono e , vincendo le sue resistenze, lo trascinano in un noto ristorante della città per una cena di compleanno.
Quando rientra, Vittorio in ascensore preme il pulsante di un piano diverso dal proprio. Al pianerottolo bussa una porta. La persona che viene ad aprire lo riconosce e tenta di mandarlo via sprezzante. Vittorio estrae una pistola e lo spara in mezzo agli occhi. Chiude la porta, proprio mentre arriva dall’interno, imprecando in tedesco, su una sedia a rotelle, un 90enne che riconoscendo Vittorio gli si avventa contro col bastone. Vittorio calmo ammazza anche lui.
Ritornato a casa propria, mentre attraversa il soggiorno buio, inciampa e cade. Si alza a stento, accende il lume e vede sul tappeto un uomo, steso con un filo rosso che gli esce dal foro sotto l’orecchio e si aggruma sulla camicia giallina. Ma… il respiro gli si mozza quando guarda quell’uomo in faccia: è identico a lui, come l’attore dello spot, e accanto c’è la pistola. La città è deserta. Al parapetto del ponte sul fiume, Vittorio si sente lui stesso morire, lui stesso precipitare e affogare, quando spinge il corpo nell’acqua nera…

NOTIZIE 'Giallo?'

Libri


Libro sul film "":
"Da una prospettiva eccedente. In dialogo con Antonio Capuano"
di Armando Andria, Alessia Brandoni, Fabrizio Croce, Artdigiland, 2022
Questo libro dialoga con la vulcanica personalità di Antonio Capuano e con la sua opera cinematografica, partendo dall’indissolubile commistione tra la sua dimensione artistica e quella personale, in un corpo a corpo con la sua storia, il suo mondo di appassionate preferenze e altrettanto radicali rifiuti, il suo sguardo singolare e sorgivo sulla vita e sul cinema. Composto da una lunga conversazione, nella prima parte, e da saggi critici nella seconda, il volume “fa esperienza” di Capuano approfondendo di volta in volta la regia e il rapporto con gli attori, la concezione del montaggio, la relazione con il paesaggio e con lo spazio urbano, il senso dell’inquadratura, la dialettica tra scrittura e realtà, l’assillo del tempo; incrociando così la vasta gamma di armonie e disarmonie di un percorso entusiasmante e vitale che eccede costantemente i margini. E rintracciando, come scrivono gli autori, «quel coraggio selvatico e quella autenticità materica che alimentano costantemente il bisogno di andare alla ricerca di una verità delle cose, dentro e fuori di sé».

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