Sinossi *: Lo chiamavano “il Sindaco pescatore”, non a caso. Angelo Vassallo era un figlio del mare che aveva imparato ad affrontare la vita con lo stesso spirito, la stessa forza e la medesima abnegazione che sin da piccolo lo avevano guidato tra le bellezze, ma anche tra i mille pericoli celati tra le onde di quello specchio d’acqua del Cilento, che lo aveva visto nascere. Così, come un capitano di lungo corso, aveva deciso di vivere fino in fondo, con onestà e coraggio anche la sua avventura di primo cittadino nella sua Pollica. Un’esperienza che gli aveva permesso di mettere in pratica i suoi principi innovatori, rivoluzionari per quel territorio tormentato non solo dall’incuria, e di raggiungere tantissimi traguardi importanti per la sua terra e la sua gente. Parola d’ordine: legalità. Quello di Angelo Vassallo è un esempio di rettitudine e di grande senso dello Stato e il film “Il Sindaco pescatore”, che racconta la sua esperienza umana e politica sul territorio, celebra e ricorda quella “voce” che sette colpi di pistola, il 5 settembre di cinque anni fa, hanno voluto far tacere per sempre.
Note:
Il film è liberamente ispirato al libro “Il Sindaco Pescatore” di Dario Vassallo e Nello Governato (edito da Mondadori).
La Storia
Il 5 settembre 2010 sette colpi di pistola pongono fine alla vita di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore. Circa dodici anni prima Angelo, ancora solo pescatore, nauseato dal degrado e dall’incuria in cui il suo paese ed il suo mare stavano sprofondando, aveva deciso di impegnarsi in prima persona. Studiando durante le lunghe notti passate in mare, sacrificando il poco tempo libero concesso da un lavoro massacrante, aveva deciso di candidarsi a sindaco. La sua semplicità, unita ad un carisma innato avevano convinto la gente di Pollica e di Acciaroli ad eleggerlo. Il
programma era semplice “per andare avanti bisognava tornare indietro”, cioè
recuperare i valori del passato, far tornare Acciaroli agli splendori di una volta. La
politica della legalità e del rispetto per l’ambiente.
La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che
dà fastidio ai potenti e ai farabutti. In poco tempo il sindaco pescatore aveva
compiuto un vera e propria rivoluzione culturale, trasformando un villaggio
di pescatori in un paradiso per i circa ventimila turisti che lo frequentavano ogni
estate.
Purtroppo questo improvviso benessere, questa ricchezza repentina avevano
attirato ad Acciaroli anche gli speculatori, gli imprenditori collusi con la malavita, gli
spacciatori: la camorra. Angelo si schiera contro questi poteri in prima persona, spesso da solo. Per questo viene ucciso, lasciando nella disperazione sua moglie, i suoi figli, i fratelli, una comunità intera.