Fiorentina di nascita, romana d'adozione, figlia unica cresciuta con una madre scenografa (Elena Poccetto Ricci), ed un padre adottivo regista (Pino Passalacqua).
Il bacillo di far spettacolo glielo ha messo involontariamente in corpo la nonna, a Firenze, mandandola a studiare danza a tre anni, perché aveva i piedi storti, e regalandole una chitarra a dodici anni. Non sentendosi il fisico adatto, con la danza smise verso i 17 anni. Perché non fare l'attrice? Sentiva dire per casa che le attrici erano in genere ...visualizza tutto con poco cervello. Poi le capitò di vedere Shirley McLaine in Irma la dolce. Era ironica e sexy, sprovveduta e vincente. Valeva la pena di esprimersi così!!!
Inizialmente pensò bene che per fare l'attrice, convenisse iscriversi alla scuola d'Arte Drammatica.
Detto fatto si preparò un brano della Scuola delle mogli di Molière e si presentò alla commissione selezionatrice. Bocciata!!!
La settimana successiva alla sua bocciatura Mario Scaccia le offre il ruolo della protagonista “Agnese” nella Scuola delle mogli, debuttando a Napoli al gloriosissimo San Ferdinando.
Ha lavorato inizialmente sia con registi italiani molto conosciuti come Avati, Verdone, Odorisio, Magni, Citti, Monicelli, Risi, Nichetti, Gaudino, Ferrario, Poeti, Capitani, Torrini e R.Tognazzi e ha tenuto a battesimo giovani talenti oggi noti come Piva, Mieli, Bastelli, Stella, Infascelli,Rosati, e altri, e sia con registi stranieri come Jaques Deray, Juan Luis Bunuel, Roger Young, B. Kuert.
È stata un'ambigua Bovary in Impiegati, una figlia bene in Ultimo minuto, la ragazza ricca e capricciosa di Sposi, la moglie puntuta e precisina in Io e mia sorella, la dark lady di provincia in Ne parliamo lunedì, l'eroina romantica in In nome del popolo sovrano, l'antipaticissima giornalista di Non chiamarmi Omar e viceversa la giornalista impegnata e vittima di Contro ogni volontà.
Alterna grandi successi televisivi a blockbuster al cinema, passando da serie come Giovanni Falcone, Orgoglio e Amiche mie (diretta da Miniero e Genovese) a ruoli che sono rimasti nell’immaginario come quelli interpretati nei due film di Ferzan Ozpetek (Mine Vaganti e Allacciate le cinture) o in Genitori & Figli di Giovanni Veronesi, non disdegnando opere prime o seconde di pregio come Noi siamo Francesco di Guendalina Zampagni e Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina.
Tra i suoi ultimi ruoli sul grande schermo ricordiamo quello di Veronica Lario nel film di Paolo Sorrentino, in uscita a breve.
Non si possono dimenticare le sue interpretazioni in Teatro, suo primo amore, così diverse una dall’altra, che dimostrano ancora una volta la sua versatilità nel passare dalla commedia al drammatico, passando da T. Williams a L. Piradendello, da Shakesperare a Miller, diretta sempre da grandi registi come Mattia Sbragia, Giancarlo Sepe, Armando Pugliese e l’indimenticato Giuseppe Patroni Griffi.
Ruoli, ruoli, ruoli, che hanno qualificato una carriera intensissima.
Dice Elena Sofia Ricci: "ho sempre cercato di privilegiare caratteri sempre diversi dei personaggi da interpretare. Non avrei potuto riproporre lo stesso personaggio. La voglia di cambiare in continuazione, di fare cose diverse, mi ha sempre allontanata da un ruolo fisso e mi accorgo che è stata una strategia vincente poiché ricevo le proposte più disparate".
Nella vetrina del salotto di casa sua spiccano due David di Donatello, tre Ciak d'Oro, due Nastri d'Argento, un Ennio Flaiano, un Globo d' oro, un Telegatto, una Grolla d’Oro, Miglior Attrice al RomaFictionFest e tanti altri premi.