Regia:
Enrico Brignano
Anno di produzione: 2000
Durata: 95'
Tipologia: lungometraggio
Genere: commedia
Paese: Italia
Produzione:
Medusa Film,
Rodeo Drive,
Kubla Khan; in collaborazione con
Tele +,
Sagittario Film
Distributore:
Medusa Distribuzione
Data di uscita: 06/10/2000
Formato di proiezione: 35mm, colore
Ufficio Stampa:
Viviana RonzittiTitolo originale: Si fa Presto a dire Amore
Altri titoli: Meglio Lasciar Perdere
Sinossi: Enrico ha 30 anni, è un giovane “disoccupato cronico”, un po’ “cocco di mamma” che trascorre la sua vita tra gli amici del baretto sotto casa e i concorsi più disparati (Orchestra Filarmonica di Forlì, Aiuto Contabile del Sulci, ecc.).
Ma il suo mondo pieno di apparenti certezze crolla nel momento in cui la sua fidanzata di sempre, Silvana, lo lascia all’improvviso senza una spiegazione.
Fra maldestri propositi di suicidio, divagazioni “filosofeggianti” con Alfredo, l’amico idraulico che Enrico ritiene il suo “guru” e le frecciatine velenose del “caro” amico Giacomo al bar, entra casualmente nella vita “sfigata” di Enrico un’altra donna, Elvira.
Anche lei è stata mollata dal ragazzo e porta avanti “infruttuosi” tentativi di suicidio. I due fraternizzano, accomunati dalle reciproche sventure sentimentali, ed iniziano a frequentarsi trovando conforto nel parlar male, anzi malissimo dei loro ex.
Tra una pizza e l’altra, finiscono per fidanzarsi quasi ufficialmente con tanto di presentazione di Elvira ai genitori di Enrico.
Quando la situazione sembra volgere al meglio e la vita di Enrico sembra essere di nuovo serena riappare prepotentemente sulla scena Silvana.
Incapace di decidere tra le due donne, Enrico si ritrova ora a barcamenarsi con sforzi sempre maggiori tra due complicate storie parallele.
La sua vita sentimentale si fa sempre più ingarbugliata ed incontrollabile e come se non bastasse una terza donna, Martha, straniera, bellissima e misteriosa, lo porta lontano… lontano da una qualsiasi soluzione.
Arrivato a questo punto è però inevitabile una scelta…
Sito Web:
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Collaborazione alla regia di Bruno Nappi.