Fondazione Fare Cinema
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Cast

Con:
Thomas Trabacchi (Primo Levi)
Sandra Toffolatti (Lucia Levi)
Werner Waas (Uomo del Maso)
Luca Angeletti (Lello Perugia)
Majlinda Agaj (Natalia Ginzburg)
Orlando Bruno (Sandro)
Giovanni Bissaca (Nardo Di Benedetti)
Alessandra Sgura (Lisa Levi)
Gianpiero Perone (Lorenzo Perrone)
Orietta Notari (Orsolina)
Andrea Triaca (Medico)
Christoph Hulsen (Cliente Tedesco)
Stefano Emmanuele (Renzo Levi)
Stella Clozza (Madre di Primo)

Soggetto:
Salvatore De Mola

Sceneggiatura:
Marco Turco
Marco Spagnoli (collaborazione)
Salvatore De Mola

Musiche:
Francesco Cerasi

Montaggio:
Simona Paggi

Costumi:
Silvia Nebiolo

Scenografia:
Paola Bizzarri

Fotografia:
Roberto Cimatti

Suono:
Brando Mosca

Casting:
Luana Velliscig

Aiuto regista:
Nicola Scorza

Produttore:
Mario Rossini

Organizzazione generale:
Mauro Maggioni

Ispettore di produzione:
Alessandro Coccia

Ispettore di produzione:
Antonello Nieddu

Produzione esecutiva:
Mario Rossini

Produttore RAI:
Gianluca Casagrande

Produttrice RAI:
Giusy Buondonno

Story editor:
Dario Amodeo

Questo e' un Uomo


Regia: Marco Turco
Anno di produzione: 2020
Durata: 92'
Tipologia: documentario
Genere: biografico/docufiction
Paese: Italia
Produzione: Red Film; in collaborazione con Rai Fiction
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Reggi & Spizzichino / Rai Fiction
Titolo originale: Questo e' un Uomo

Sinossi: Sulle montagne piemontesi, al confine con la Savoia francese, Primo Levi passeggia in una zona dalle vette dolci, non particolarmente elevate. È solo. Chissà quante volte lo ha sognato, quel silenzio. Quante volte, in quell’anno passato ad Auschwitz, quando non aveva nemmeno vent’anni, ha immaginato di tornare sulle sue amate montagne. In Se questo è un uomo scrive che non c’era tempo, nel lager, per i ricordi e la nostalgia.
Ora Primo è un uomo apparentemente tranquillo. Dimostra un’età indefinita, il pizzetto e i capelli bianchi fanno pensare che abbia poco più di sessant’anni, ma potrebbe anche essere più vecchio, perché la sua vita non è stata una vita qualunque. Ha attraversato il Novecento nel suo momento peggiore. Ma ora che passeggia tra le sue amate montagne, in una giornata fresca, perfetta per camminare e pensare, Primo sta bene.
Fin quando non mette un piede in fallo e rischia di cadere in uno strapiombo. Urla, teme di morire, da solo nel profondissimo silenzio montano, lui che ha scampato la morte nel lager. Ma per fortuna qualcuno lo ascolta e lo salva.
È un uomo, forse poco più giovane di lui. Un uomo di pochissime parole, che vive come un eremita in una casupola in mezzo al nulla e fuori dal tempo che lo invita a riposarsi da lui. Primo teme di essersi slogato una caviglia, un po’ di riposo gli farà bene prima di tornare a valle dagli amici e dalla moglie.
Ma può fidarsi di quello sconosciuto? E perché il volto, le movenze, perfino delle allusioni, lasciate cadere con apparente noncuranza dal suo ospite gli ricordano un compagno di prigionia? Un ragazzo taciturno e apparentemente indifferente a tutto. Uno pericoloso, lo definisce lo scrittore nelle prime pagine di Se questo è un uomo. Di lui si sanno solo le ultime tre cifre del suo numero di matricola: 018. NullAchtzehn, in tedesco. È l’unico personaggio del libro che non ha un nome, presentato solo come numero, quindi già degradato a sottouomo. Un sottouomo che non compare più nella narrazione, segnato per sempre da quello che ha vissuto. Si ritrovano a dover portare un pesante carico insieme, ma il compagno esausto, lascia senza preavviso il peso, provocandone la caduta di una parte ingente sul piede del suo compagno di sventura. La ferita subita da Primo è tale che per la prima volta è costretto a ricorrere alle cure dei medici del campo e a varcare la soglia del Ka-Be, l’ospedale. Quello stesso ospedale che lo accoglierà, provvidenzialmente, con la scarlattina, contratta nell’inverno del 1945 e che gli eviterà di far parte dei “sani”, gli internati costretti alla cosiddetta “marcia della morte” imposta dai nazisti in fuga, da cui quasi nessuno si salvò. I “malati” invece - che i tedeschi immaginavano condannati a morte certa - si arrangiarono nel campo ormai abbandonato e riuscirono a salvarsi quasi tutti.
Nella casa del montanaro, Primo inizia a raccontare la sua vita al suo ospite che sembra non conoscerlo, nonostante la fama ormai mondiale dello scrittore. Cerca di stanarlo, di provocarne ricordi ed emozioni, per capire se il destino lo ha messo di fronte a un vero sconosciuto o a un fantasma del passato.
Questo è un uomo è un viaggio alle radici della carriera e della vita di Primo Levi e del suo bisogno di mettere su carta parole, ricordi e pensieri. Di testimoniare.
Una docufiction che unisce ricostruzioni, interviste e immagini di repertorio e le incastra in una cornice narrativa naturale e misteriosa, restituendo un ritratto più intimo e inedito dello scrittore.

Sito Web: http://

Ambientazione: Torino / Tenuta Galli della Loggia nel Comune di La Loggia / Pian della Mussa nel Comune di Balme

"Questo e' un Uomo" è stato sostenuto da:
Regione Piemonte (POR FESR Piemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2)
Film Commission Torino Piemonte (Bando “Piemonte Film TV Fund”)


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