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VENEZIA 71 - "La Zuppa del Demonio": il sogno di una generazioneSinossi *: Lo storyline è rappresentato dalla parabola dello sviluppo, dall’inizio del secolo fino al 1970 che ci sembra lo spartiacque simbolico tra un prima e un dopo che non sarebbe più assomigliato al passato. L’area culturale sulla quale ci concentriamo è ovviamente quella italiana, ma sarà necessario allargare talvolta i confini proprio per dare il senso della condivisione mondiale dell’utopia industriale. Il film si sviluppa intorno ai grandi temi che hanno caratterizzato lo sviluppo industriale del XX secolo: dalle grandi opere degli anni ‘10 alla corsa all’elettrificazione per lo sviluppo della grande industria, il fascismo e la produzione bellica della FIAT, la ricostruzione nel dopoguerra e lo sviluppo di nuove industrie negli anni ’50, la città nella fabbrica e i modelli piemontesi FIAT e Olivetti, la ricerca di nuove fonti di energia in Italia e all’estero degli anni ’60 fino al pionierismo nel campo dell’informatica e del nucleare.
Affrontiamo questi argomenti partendo dalle aziende e industrie di cui sono disponibili veri e propri patrimoni in documentari istituzionali, film prodotto, spot, caroselli, documentazioni sociali, cercando di ricoprire tutto il territorio italiano. Tra le altre: FIAT (Torino), Martini&Rossi (Torino), Olivetti (Ivrea), Ferrero (Cuneo), Ansaldo, Italsider (Genova), Breda, Pirelli, Innocenti, Edisn, Marelli, CGE editoria (Milano), Necchi (Pavia), Montecatini (Ravenna, Marghera, Ferrara), Barilla (Parma), Piaggio (Pontedera), ex Italsider (Bagnoli, NA), ILVA (Taranto), ENI (Basentana), il polo chimico di Priolo e Augusta, e ancora il tessile di Schio, Biella e della Bergamasca, le grandi opere civili (autostrade, centrali elettriche, la metropolitana) e il lavoro italiano nel mondo, con contributi da Recchi, Impregilo e ENI (con un documentario firmato Bernardo Bertolucci).